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Il Pd si rituffa nel business-migranti

Fanno gola i fondi per l'accoglienza: 700 euro l'anno a straniero

Il Pd si rituffa nel business-migranti

Roma - La tentazione del Pd di accaparrarsi anche una fetta delle politiche sull'accoglienza mettendo in piedi l'Authority per gli immigrati cresce di ora in ora. Tanto più che l'ente sarebbe totalmente svincolato dalla durata del traballante governo Conte due. Tre anni almeno e con i vertici ripartiti tra Italia Viva e Leu oltre alla schiera d'apparato di segretari e portaborse: una svolta per rastrellare un po' di voti, in caso di elezioni anticipate, da onlus, enti benefici e cooperative. Senza nulla togliere alle politiche del Viminale, i commissari si metterebbero subito all'opera per accaparrarsi anche i consensi di quei sindaci che hanno storto il naso quando è entrato in vigore il primo Decreto Sicurezza di Matteo Salvini.

Il provvedimento infatti ha depauperato tutti gli Sprar (i servizi di accoglienza per i richiedenti asilo), escludendo chi ancora non aveva il titolo di rifugiato, lasciando nelle comunità solo una manciata di minori. L'Authority potrebbe riformulare la ripartizione dei richiedenti asilo con un espediente in modo tale da riservargli un trattamento di favore, fuori sì dalle grandi città, ma non distante dalle comunità dell'hinterland. E non è marginale neppure l'introito che ogni sindaco recupererebbe mettendo in piedi uno o più progetti per l'accoglienza. Almeno 700 euro l'anno a straniero ospitato come previsto dall'ultimo decreto Minniti già per gennaio 2018.

Piaceva parecchio ai sindaci il motto «più l'ente locale accoglie più viene finanziato, meno accoglie più è penalizzato». A dicembre 2017 con il decreto Mezzogiorno l'allora governo Gentiloni aveva conteggiato che l'entità della prima tranche di soldi da sborsare nel 2018 per l'accoglienza diffusa si aggirava sui 150 milioni di euro indirizzati ai comuni parte attiva nei servizi di protezione per i richiedenti asilo. Lo scopo era quello di incoraggiare le realtà locali a occuparsi direttamente dei progetti di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento e costruire percorsi di inserimento socio-economico. Ecco qui che l'Authority di garanzia dei migranti andrebbe a innestare il suo ruolo anche in questo settore. Non è peregrino rammentare il famoso modello allestito dall'ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, che fin dal 2004 aveva utilizzato le molte case abbandonate del paese per ospitare centinaia di richiedenti asilo. Ma non solo. Lavorava sul doppio binario: favoriva l'accoglienza diffusa e anche su quella straordinaria dei Cas. Il Pd, con i commissari per l'immigrazione, vorrebbe ritornare indietro nel tempo. Come se i 15 mesi di Salvini al Viminale potessero essere cancellati con un colpo di spugna. E con essi anche le tendenze di voto degli italiani, il pentimento di aver votato Cinquestelle e il disappunto - per essere cortesi nei confronti di Giuseppe Conte.

Lui che per Salvini oramai è anche «l'avvocato delle cause perse e dei clandestini».

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