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Pd spaccato su Conte, Franceschini indica la "strategia Zoff"

Dario Franceschini twitta: "Al #Mundial82 il silenzio stampa portò fortuna. È tutto molto delicato e difficile e per questo faccio una proposta a tutti i compagni di squadra del Pd: fino alla fine della crisi parla solo @nzingaretti per tutti, come allora fecero gli azzurri con Zoff"

Pd spaccato su Conte, Franceschini indica la "strategia Zoff"

Dopo che per giorni c'è stato un susseguirsi continuo di dichiarazioni, ora dentro il Pd, per porre fine alle polemiche, scomodano persino la Nazionale campione del Mondo a Spagna '82.

L'ex ministro Dario Franceschini, uno dei sostenitori più accaniti di un possibile governo Pd-M5S, ha, infatti, twittato:"Al #Mundial82 il silenzio stampa portò fortuna. È tutto molto delicato e difficile e per questo faccio una proposta a tutti i compagni di squadra del Pd: fino alla fine della crisi parla solo @nzingaretti per tutti, come allora fecero gli azzurri con Zoff". Dopo pochi minuti hanno ritwittato questo messaggio sia Matteo Renzi sia Paolo Gentiloni, i due protagonisti del famoso audio che ha creato malumori all'interno del partito.

Il tutto avviene dopo che, per la seconda volta in due giorni, il 'mister' Nicola Zingaretti ha respinto l'ennesimo "ultimatum" di Luigi Di Maio che spinge affinché i dem accettino il nome di Giuseppe Conte come presidente del Consiglio del prossimo governo targato Pd-M5S. Un'insistenza vissuta con "malessere" dal segretario Pd che continua a mantere il veto sul premier uscente.

Un veto che, solo apparentemente, sembra condiviso anche dall'ex premier. "Se Nicola decide di aprire a Conte il sostegno è confermato, ma rimane anche in caso contrario", avrebbe detto Renzi. Ma sono proprio i suoi fedelissimi a esporsi a favore di un Conte-bis. L'Adnkronos riferisce che, secondo Luigi Di Maio e i pentastellati a lui vicini, dentro il Pd "sono rimasti solo lui e Paolo Gentiloni a dire no" alla riconferma di Conte. ​"Zingaretti accetti la sfida del M5s, dia via libera a Conte per formare un esecutivo di svolta sui contenuti e sulla compagine ministeriale", avrebbero fatto trapelare fonti renziane dell'agenzia Lapresse. "Il segretario si ricordi che è ancora possibile un governo con Salvini reinsediato al Viminale. Per questo il Pd deve mantenere la barra dritta, e lavorare a una alleanza riformatrice anche con Conte premier", sottolineato le stesse fonti. Ieri era stata Maria Elena Boschi a puntualizzare: "Nel momento in cui il segretario, che sta seguendo la trattativa con il Movimento Cinque Stelle, ha espresso una posizione credo che soltanto il segretario, eventualmente, possa cambiare quella posizione". Per gli zingarettiani, però, la linea non cambia: "Noi su Conte abbiamo espresso il nostro giudizio. Serve discontinuità. Siamo qui per un Governo forte e autorevole.

Non basta fare un pit-stop", dice Roberto Morassut, membro della segreteria di Zingaretti.

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