Cronache

Il pentito della Panda e quel cane che vale la vita

Il pentito della Panda e quel cane che vale la vita

Era andato, come tutte le mattine, a lavorare le sue campagne, tra Mariotto e Palombaio, a bordo di quella vecchia Fiat «Panda» verde brillante che sembra uscita dai film di Fantozzi. Chi vuoi che mi rubi quel rottame, pensava Felice il bracciante, per questo lasciava sempre la macchina aperta e la chiave sul cruscotto sul ciglio della strada. Poi comunque c'era Chicco, il volpino di casa, nessuno si sarebbe sognato di entrare. Nessuno tranne uno.

Quell'uno, il ladrone, ha messo in moto la macchina e via, lasciando Felice solo nei campi. Non si era accorto, il mascalzone che, nel bagagliaio, c'era proprio Chicco, meticcio di 10 anni, che non aveva fatto in tempo a saltare giù. Per Felice veder sparire Chicco è stato peggio che restare solo in mezzo alla campagna.

Così ha lanciato un appello sul web al mascalzone, come lanciare un messaggio in bottiglia: «Ridammi Chicco, che è per me come un figlio, l'unica cosa che mi è rimasta». Di condivisione in condivisione, l'Sos, miracolosamente, è arrivato anche al ladrone. Che come nei feuilleton anni Cinquanta invece di fare spallucce si è prima mortificato e poi pentito, «come l'Innominato davanti alle lacrime di Lucia» scrive la Gazzetta del Mezzogiorno. Ha deciso di restituire auto e cane con un biglietto sul cofano e acqua e croccantini per l'animale: «Scusami per quello che ti ho fatto. Non avevo visto il cane. Te l'ho fatto recuperare, macchina e cane senza guinzaglio che non se l'è fatto mettere. Scusami tanto». L'auto è stata ritrovata nelle campagne di Bitonto, ma Chicco non c'era più. Sparito e con il finestrino della macchina aperto. A Bari e dintorni si è scatenata così una caccia all'uomo, cioè al volpino, senza precedenti. Dopo giorni sembrava non ci fossero più speranze. E invece...

É stata, quando si dice la coincidenza, Enza Cantatore, presidente della Lega nazionale per la difesa del cane di Ruvo di Puglia, a recuperare il volpino perduto, che vagava nella zona industriale. Stava bene e agitava la coda felice per Felice. Persino Salvini ha twittato la sua soddisfazione. Sembra assurdo ma il Paese che vomita odio sui social è lo stesso che palpita per Chicco e il bracciante Felice.

Nella cultura dell'apatia sociale, della doppia morale e del vacuo parlare del nulla dentro i cellulari per ritrovare un minimo di umanità forse non ci rimane che farci trattare da cani.

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