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Pero, il pastore maratoneta che torna a casa come Lassie

Un cane percorre 400 chilometri dopo essersi perso nel bosco. E in Galles lo acclamano come un eroe

Pero, il pastore maratoneta che torna a casa come Lassie

Lui si chiama Pero ed è sicuramente un cane nostalgico della sua casa, come nella fantasia di noi bambini lo è stato Lassie, il cane Pastore Scozzese che raggiunse una fama planetaria già dopo il primo film del 1943, l'indimenticabile «Torna a casa Lassie!». La pellicola, rimasta famosa anche per la partecipazione di una undicenne Elisabeth Taylor (Priscilla), narra le avventure di Lassie e il suo lungo viaggio di ritorno verso il suo padroncino Joe.

L'avventura (e il suo lungo seguito televisivo e cinematografico) di Lassie viaggiano sulle ali della fantasia di scrittori e registi, mentre la storia di Pero viaggia sulla solida realtà della terra tra la contea della Cumbria, nel nord dell'Inghilterra e un piccolo paese del Galles, distanti quasi 400 chilometri.

Pero, un cane da pastore, era stato mandato a Cockermouth, presso una fattoria dove un contadino avrebbe dovuto saggiarne l'abilità nel condurre le greggi. Dopo 12 giorni, i suoi proprietari, Alan e Shan James, se lo sono visti capitare sulla soglia di casa, proprio come Lassie, dimagrito e zoppicante. Increduli hanno stentato a riconoscerlo, ma quando lui si è messo a saltargli intorno, abbaiando di gioia, hanno dovuto convincersi che era proprio il loro Pero. Il contadino della contea di Cumbria li aveva avvertiti di quanto era accaduto. Una volta arrivato sul furgone, aveva scaricato il cane, lo aveva rifocillato e poi messo a riposare in una vecchia stalla abbandonata vicino a casa. Aveva subito notato che il suo carattere appariva molto timido e riservato, ma non era la prima volta che incontrava cani simili che poi però si dimostravano eccellenti cani da pastore. L'indomani dunque, lo aveva portato in collina per vedere come se la cavava nel recuperare un paio di pecore che si erano allontanate dal gregge. Per la verità non era riuscito a valutare bene le attitudini di quel cane, perché in un battibaleno, si era dileguato al di là del bosco per non farsi mai più rivedere.

La signora James era abbastanza ottimista, i primi giorni, perché Pero aveva il microchip e pensava che qualcuno lo avrebbe notato chiamando il servizio del canile locale che lo avrebbe subito identificato. Man mano che i giorni passavano però, si faceva sempre più strada l'ipotesi che non sarebbe più tornato a casa. Nel tragitto ci sono autostrade e strade nazionali di intenso traffico, a parte le altre mille insidie. I figli dei James, quando vanno a Cockermouth e tornano indietro devono inserire il navigatore, tanto è complicato il tragitto.

Stan Rawlinson, uno studioso di comportamento animale ha affermato che i cani da lavoro in particolare, tendono ad avere una specie di «bussola naturale» e il senso della consapevolezza spaziale.

A Edimburgo c'è la statua di Greyfriars Bobby che, dopo aver trovato la tomba del padrone, si dice ne sia rimasto a guardia per 14 anni. Cani leggendari sono Bobbie the Wonder Dog, che si dice abbia percorso 4000 Km. dall'Indiana all'Oregon nel 1924 sei mesi dopo essere stato separato dai suoi proprietari. Tre anni fa Bucky, un Labrador, ha percorso 800 Km, dalla Virginia alla South Carolina per trovare i padroni.

Insomma, il mito di Lassie resiste e forse è eterno.

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