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Pescia, arrestato per peculato sindaco Pd: "570mila euro in cellulari e iPad"

Rimborsi carburante gonfiati, spese pazze per iPad e pc, auto liquidazioni. Così il sindaco Pd di Pescia (Pt) si è intascato oltre 570mila euro

Pescia, arrestato per peculato sindaco Pd: "570mila euro in cellulari e iPad"

Oltre 230mila euro li ha sperperatio acquistando cellulari, iPad e computer e gonfiando i rimborsi carburante. Altri 143mila euro li ha, invece, intascati attribuendosi incarichi di consulenze. Altri 200mila euro ancora gli sono arrivato da una liquidazione completamente inventata. Per tutto questo il sindaco di Pescia, Oreste Giurlani (Pd), è stato arrestato questa mattina. È accusato di peculato: si sarebbe, infatti, impossessato di oltre 570mila euro provenienti dalle casse dell'Uncem Toscana, di cui è stato presidente dal 2005 al 2016, trasferendo il denaro sul proprio conto corrente.

Questa mattina una bufera giudiziaria si è abbattuta su Pescia, città in provincia di Pistoia, quando i militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Firenze hanno eseguito l'ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Firenze, Anna Donatella Liguori. La richiesta è arrivata dal procuratore capo, Giuseppe Creazzo. Il provvedimento giudiziario ha riguardato Giurlani nella sua veste di ex presidente dell'Uncem Toscana (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani). Le investigazioni svolte dai finanzieri del Gruppo Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di Polizia Tributaria di Firenze, coordinate dal sostituto procuratore Tommaso Coletta, hanno permesso di accertare che, tra il 2012 ed il 2016, il primo cittadino del Pd si è indebitamente appropriato di denaro appartenente all'Unione, del quale è stato presidente dal 2005 al 2016. Secondo gli inquirenti, avrebbe trasferito dal conto corrente dell'associazione, di cui aveva la disponibilità diretta, sul proprio conto corrente personale, oltre 570mila euro.

Gli accertamenti anche di natura economico-finanziaria svolti dalle Fiamme Gialle fiorentine hanno messo in luce che Giurlani si sarebbe "autoliquidato" oltre 200mila euro "senza produrre alcun giustificativo di spesa". Altri 233mila euro se li sarebbe, invece, girati creando ad arte, secondo l'accusa, "giustificazioni fittizie contabili, ideologicamente false e soprattutto non pertinenti alla funzione pubblica svolta". E ancora: tra il 2005 e il 2016, il sindaco del Pd avrebbe ricevuto compensi per consulenze private effettuate dall'indagato a favore dell'Uncem .

Incarichi auto-conferiti per 143mila euro in relazione ai quali sono tuttora in corso approfondimenti ispettivi da parte della Finanza.

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