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Petrolio e appalti, De Vincenti sentito dai pm

Il sottosegretario assente al Cdm: non ricorre al legittimo impedimento e va dai magistrati. Renzi: "Coi giudici leale cooperazione"

Petrolio e appalti, De Vincenti sentito dai pm

Non va al Consiglio dei ministri per essere interrogato dai pm di Potenza. Claudio De Vincenti ha ricevuto comunicazione dalla polizia per essere sentito come persona informata dai fatti dai giudici sull'inchiesta "Tempa Rossa" che ha portato Federica Guidi a lasciare il dicastero dello Sviluppo economico e tirato in ballo il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi. "Noi crediamo nel rispetto tra poteri dello Stato e abbiamo scelto di dare un segnale di serietà e leale collaborazione, invitando il sottosegretario a non partecipare la Consiglio dei ministri e andare a rispondere - ha commentato il premier Matteo Renzi - siamo sempre in prima fila a chiedere ai membri del governo a collaborare".

Petrolio e appalti. L'inchiesta pende sul governo. E, a poche settimane dalle elezioni comunali, rischia di fare molto male al Pd. Al consiglio dei ministri, il primo a cui ha partecipato il neo ministro Carlo Calenda che sostituisce la dimissionata Guidi, non ha potuto partecipare De Vincenti. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha, infatti, ricevuto una comunicazione dalla polizia per essere sentito come persona informata sui fatti in merito alla inchiesta di Potenza. "Casualmente - ha osservato il premier - l'orario corrispondeva con quello del Consiglio dei ministri e noi abbiamo scelto di dare un messaggio di tranquillità, serietà e di leale collaborazione e ci siamo fatti in quattro per rispondere a questa tempestiva convocazione da parte dei magistrati".

De Vincenti, dopo aver partecipato al giuramento di Calenda al Quirinale, è quindi andato a farsi sentire dai magistrati.

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