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Il piano di Berlusconi: "Uniti si vince ovunque"

"En plein nelle Regioni e spallata al governo". Già nelle prossime ore potrebbe vedere Salvini

Il piano di Berlusconi: "Uniti si vince ovunque"

Silvio Berlusconi prepara l'offensiva per le Regionali. Ed è pronto a tornare sul territorio per dare il suo contributo, iniziando dall'Umbria per sostenere la candidata presidente del centrodestra Donatella Tesei. Il presidente di Forza Italia è convinto che sia possibile «vincere in tutte le regioni e fare l'en plein. Un risultato che finirebbe necessariamente per avere un effetto sul governo». E non è troppo stupito dei sempre più frequenti abboccamenti tra Pd e i Cinquestelle anche a livello locale. «È la dimostrazione che Pd, M5s e Leu altro non sono che tre sinistre», anche se poi «non riescono a fare neppure i sottosegretari».

Nelle prossime ore dovrebbe essere definita la data dell'incontro con Matteo Salvini che non è escluso possa avvenire nelle prossime ore. Berlusconi - che la prossima settimana andrà a Strasburgo - ha esaminato con soddisfazione diversi sondaggi che danno Forza Italia nuovamente sopra Fratelli d'Italia. La rilevazione diffusa da Agorà, ma anche quella Tecnè che dà la Lega al 31,2%; il Pd al 23,8; il Movimento Cinquestelle al 21,2; Forza Italia all'8% e Fratelli d'Italia al 7,2%. Da notare che il 58% degli elettori azzurri ritengono che Salvini abbia fatto bene ad aprire la crisi.

Berlusconi dimostra anche concretamente di volere ancora investire in Fi. Secondo quanto rivela Vittorio Amato sull'AdnKronos, sia Silvio Berlusconi che Paolo Berlusconi hanno versato 100mila euro a testa nelle casse del partito. Un gesto interpretato da molti parlamentari come il segnale che il presidente del partito azzurro non ha alcuna intenzione di rinunciare al suo storico brand, ma anzi appare intenzionato a rilanciare.

Forza Italia in queste ore è al lavoro per trovare l'intesa sui candidati per le Regionali. E Mariastella Gelmini fa risuonare un invito alla ragionevolezza indirizzandolo soprattutto agli alleati. «Avviso ai naviganti (della politica) di centrodestra. Franceschini propone da subito di allargare il patto con il Movimento 5 Stelle anche alle Regionali. Sarà mica il caso di vedersi e riorganizzare la nostra proposta di buon governo per le Regioni e per il Paese?». Un invito sposato anche da Anna Maria Bernini. «M5s e Pd sono pronti all'inciucio massimalista. Il centrodestra deve apprestarsi a presentarsi più unito che mai per sconfiggere la minaccia massimalista che, come la gramigna, sta contagiando tutta la sinistra«. E Benedetta Fiorini vede un Pd «nel panico totale in regioni come l'Emilia Romagna dove governa da sempre e per la prima volta vede il proprio sistema di potere in pericolo».

I parlamentari azzurri nel frattempo iniziano a mettere il dito nelle tante contraddizioni dell'accordo tra Pd e Cinquestelle. Giorgio Mulè chiede di calendarizzare subito una mozione che impegni il governo sulle infrastrutture e in particolare sulla Gronda». Roberto Cassinelli e Roberto Bagnasco chiedono alla neo ministro De Micheli di dire con chiarezza se la Gronda si farà oppure no». E Marco Marin lancia l'allarme Nord. «Il dna delle forze al governo è assistenzialismo e centralismo. L'autonomia non vedrà mai la luce. Si va verso una finanziaria di spesa improduttiva.

L'esatto contrario di ciò che serve agli italiani».

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