Politica

Il piano per scardinare il dl Sicurezza

Su migranti e forze dell'ordine i giallorossi a marcia indietro

Il piano per scardinare il dl Sicurezza

Il disegno degli ex alleati di governo di Matteo Salvini, i pentastellati e dei loro nuovi amici, ovvero gli esponenti del Partito democratico, è quanto mai chiaro e intriso di ambiguità. Ciò a cui puntano è annullare il segretario della Lega in ogni senso e con lui tutto il suo operato passato. La ripicca è all'ordine del giorno. Il Capitano li ha lasciati a mezza strada, tentando di andare a elezioni e loro, incollati alla poltrona come sono, lo hanno ripagato con diverse mosse: prima andando a braccetto con i nemici giurati di Salvini, ovvero quelli del partito di Bibbiano, poi annunciando che voteranno per l'autorizzazione a procedere nei suoi confronti per il caso Gregoretti, infine eliminando ciò che di buono Salvini, durante il suo mandato al Viminale, aveva fatto, ovvero minando in ogni sua parte il Decreto sicurezza bis. L'annuncio di qualche tempo fa di Luigi Di Maio che in maniera ipocrita aveva assicurato che non avrebbe cambiato niente del dl voluto dalla Lega, ora sa tanto di bugia.

D'altronde lo stesso Matteo lo ha ammesso durante un'intervista rilasciata ieri al Corriere della sera: «Sul decreto sicurezza il Parlamento aveva tolto l'attenuante per tenuità del fatto in caso di aggressioni a pubblici ufficiali. Ora, mi dicono che la riporteranno nella legge. Ma io mi metto nei panni di qualsiasi poliziotto o carabiniere. E se provano a ridare fiato ai balordi e ai violenti, a quel punto si muove il Paese».

Oltre a questo, la maggioranza di governo vorrebbe togliere le multe per chi non si coordina con gli Stati durante i salvataggi. Utopia, visto che manca l'accordo.

Oltretutto, dare nuovamente spazio a chi aggredisce gli uomini in divisa è da folli, perché così si ridà potere in mano ai delinquenti dimostrando di stare dalla parte di chi non rispetta la legge. Ma sarà un boomerang, perché ciò comporterà una rivolta dei rappresentanti sindacali delle forze dell'ordine da una parte, ma anche il malcontento dei cittadini. L'attuale ministro dell'Interno Luciana Lamorgese sembra voler far piazza pulita di anarchici, estremisti di destra e ultimamente anche dei centri sociali, mostrando il pugno di ferro nei confronti di chi trasgredisce. Ma è un controsenso in termini, visto che poi si tenta di annullare il lavoro fatto per inasprire le pene nei confronti di chi aggredisce poliziotti e carabinieri.

Fonti vicine alla maggioranza fanno sapere che d'altronde il Pd aveva detto chiaramente e da subito che avrebbe annullato i Decreti sicurezza salviniani. Come al solito, pur di non perdere consensi, Luigi Di Maio aveva frenato mostrandosi falsamente onesto e poi rivelando più avanti la sua vera faccia: quella di un esponente politico sempre più vicino alla sinistra. D'altronde, nel Movimento c'è chi da tempo storce il naso e racconta di un «virus» che avrebbe infettato i 5 stelle dopo la morte di Gianroberto Casaleggio e che avrebbe fatto perdere il senso iniziale della causa pentastellata.

La sete di potere, quella che rende certi esseri umani dipendenti dalle poltrone e che li induce a tradire anche l'amico più sincero.

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