Cronache

Le piazze trasformate in ring: fermata la banda dei bulli

Pestavano i coetanei, spacciavano e rapinavano postando le bravate in Rete: 18 denunce e 7 arresti

Le piazze trasformate in ring: fermata la banda dei bulli

Pestaggi, minacce, estorsioni e risse solo per il gusto di accrescere la propria fama. A Cremona è stata sgominata una baby gang di social-bulli, tutti tra i 18 e i 15 anni, diventati l'incubo dei coetanei.

Le indagini dei carabinieri hanno portato ad identificare 25 studenti cremonesi. Diciotto sono stati denunciati mentre tre di loro sono ai domiciliari e quattro in carcere, per rispondere di reati che vanno dalla rapina alla tentata estorsione, concorso di atti persecutori, spaccio di sostanze stupefacenti, danneggiamento e risse.

Sono stati professori, presidi e genitori preoccupati a rivolgersi all'Arma, che ha sollevato il velo sull'attività dei piccoli criminali, agivano per divertirsi e spesso per sfuggire dalla noia. Per mesi hanno imperversato in città, spostandosi anche in altri comuni, per prendere di mira giovanissimi o persone più fragili, capaci di tener loro testa. Del resto agivano secondo copione: provocavano verbalmente la vittima designata e quando questa reagiva, anche solo verbalmente, facevano scattare la vendetta a suon di pugni.

Il brano era unito e non aveva nessuna pietà per chi si trovava davanti. Umiliazioni, denigrazioni, violenze fisiche contro altri coetanei erano all'ordine del giorno. L'attività di indagine, condivisa tra Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Brescia e Procura del Tribunale di Cremona, intervenuto in quanto alcuni di questi criminali erano maggiorenni, ha evidenziato anche una fervente attività sui social da parte della banda.

Su una pagina Instagram chiamata «Cremona.dissing» (tradotto vuol dire insultare, sparlare, discriminare o anche dissenso cremonese) c'era un link collegato all'applicazione «ThisCrush», che permetteva l'accesso in chat solo ai gestori della pagina e a coloro che la seguivano. Questa era diventata un vero e proprio palcoscenico in cui i componenti del branco mostravano le immagini delle bravate, dei pestaggi e delle risse e sfidavano apertamente le autorità, solo per raccogliere «like». Nella stessa pagina c'erano vignette ritraenti la piazza Marconi di Cremona assimilata ad un ring per incontri di box, con la scritta «the ring is for boy», che tradotto significa «il ring è per ragazzi» e «this ring is for real man» che vuol dire «questo ring è per uomini veri».

Nel corso del monitoraggio della chat è apparso evidente che fungeva da propaganda e si utilizzavano personaggi pubblici o noti al pubblico con la scritta «Membri di Cremona.dissing» fingendo aspettassero impazienti il prossimo «Jump», ovvero aggressione.

Nella chat anche vignette di schermo verso persone di altri comuni della zona, da Piadena a Persichello, Casalmaggiore, Ostiano, San Giovanni in Croce e Castelvetro Piacentino, finiti anche loro nel mirino dei baby balordi.

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