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Il Pil cresce ancora (+0,5%), battuta anche la Francia

Italia meglio della media Ue e la Germania va in stallo. Fazzolari: "Merito del governo"

Il Pil cresce ancora (+0,5%), battuta anche la Francia

Uno si aspetta l'Italia di nuovo in fondo alla fila, invece il Prodotto interno lordo rialza la testa nel primo trimestre dell'anno. La vera scoperta, guardando ai dati Istat, è che quel +0,5% di crescita nel primo trimestre non è solo più alto della media dell'Eurozona (+0,1%) e dell'Europa a 27 (+0,3%), ma anche oltre le aspettative che per il nostro Paese erano intorno a un più modesto +0,3 per cento. Insomma, come ormai da oltre due anni, l'Italia continua a sorprendere, una buona notizia soprattutto dopo che l'agenzia di rating Moody's e gli analisti di Goldman Sachs avevano avanzato nei giorni scorsi timori sulla tenuta del debito italiano in vista dei nuovi rialzi dei tassi d'interesse della Bce e della bassa crescita.

A una prima vista può sembrare una cosa da poco, però questo dato (+1,8% rispetto a un anno fa e +0,5% sull'ultimo trimestre 2022) produce una crescita acquisita per quest'anno dello 0,8%, significa che questo sarebbe il risultato finale se l'Italia nei prossimi trimestri ottenesse una crescita zero. Di fatto, quindi, l'obiettivo del governo nel Def (+0,9% nel 2023) sarebbe quasi centrato. Fare più di così, come pare ora a portata, si tradurrebbe in miliardi per alimentare la riforma fiscale a cui sta lavorando il governo, per esempio. Inoltre, un'economia che cresce di più diminuisce il peso di un debito che rimane a un livello elevato, oltre il 144% del Pil.

Il risultato non è casuale, ed è frutto di un comparto industriale che a febbraio è tornato vedere il fatturato in crescita (+1,3%) e di un settore dei servizi in salute.

La crescita italiana prende maggior valore se confrontata con quella delle altre tre grandi economie dell'Eurozona. Se, infatti, la Spagna cresce come l'Italia nel trimestre (+0,5%) e fa anche meglio su base annua (+3,8%), Francia e Germania vanno più lente di Roma. Nel dettaglio, Parigi fa +0,2% nel trimestre (+0,8% su anno) e Berlino fa -0,1% e uno zero tondo rispetto a un anno fa. Se le tendenze dovessero confermarsi in corso d'anno, Francia e Germania chiuderebbero il terzo anno consecutivo con un tasso di crescita inferiore all'Italia, non male per un Paese che è spesso definito come «l'anello debole dell'Eurozona». Ed è un dato che si inanella ad altri positivi, come tiene a sottolineare Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario per l'Attuazione del programma di governo: «Le ultime rilevazioni Istat sono motivo di grande soddisfazione perché confermano il dinamismo dell'economia italiana», è stato il suo commento, «un'ottima notizia che si aggiunge ai riscontri positivi di tutti gli indicatori macroeconomici da quando si è insediato il governo Meloni: diminuzione dello spread, buon andamento della Borsa, aumento dell'occupazione».

Sul fronte dell'inflazione, intanto, il dato dell'Eurozona continua a scendere (anche se di poco) e a marzo si è attestato in media al 6,9 per cento. C'è attesa per il dato italiano di aprile, dopo che nel mese di marzo era sceso al 7,6% su base annua.

L'Istat prevede di pubblicare il dato sui prezzi al consumo martedì, dovesse confermarsi in calo sarebbe un'altra bella notizia per il nostro Paese.

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