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Piombo a Notre Dame 175 bambini a rischio

L'incendio ha liberato 400 tonnellate di materiale tossico. Contaminate due scuole

Piombo a Notre Dame 175 bambini a rischio

Resta viva l'inquietudine su Notre-Dame dopo l'incendio del 15 aprile. Nuovi test segnalano infatti un aumento preoccupante del numero di bambini contaminati dal piombo: 400 tonnellate si sono sciolte nelle fiamme e una parte si è via via sparpagliata nel centro di Parigi, esponendo lavoratori e residenti a polvere tossica. Le analisi parlano di 16 minori con livelli superiori alla soglia di vigilanza, oltre a un nuovo caso di avvelenamento: «175 bimbi controllati finora, 2 sono a rischio e 16 in vigilanza costante», dettaglia l'Agenzia sanitaria regionale. Lo screening ha esteso il campione iniziale e potrebbe aprire a ipotesi allarmanti: dall'interruzione dei lavori - già sospesi lo scorso 25 luglio, dovrebbero riprendere il 12 agosto - fino a una vera e propria quarantena di Notre-Dame con un perimetro di 300 metri da "schermare".

Due scuole vicino alla cattedrale, che hanno accolto i bambini in un centro ricreativo per l'estate, sono appena state chiuse come «misura precauzionale» dal Comune. Sito in rue Saint-Benoît (VI arrondissement), l'ultimo stabile registrava livelli di piombo superiori a 5 mila microgrammi per metro quadrato (g/m2) nei cortili. Non riaprirà fino a quando il tasso non tornerà a 1.000 g/m2, spiega il vice sindaco di Parigi Grégoire.

Soltanto due mesi fa le famiglie con figli di età inferiore ai 7 anni residenti nel quartiere che ospita Notre-Dame, e le donne incinte, sono state invitate a «recarsi dal medico curante» per l'analisi delle percentuali di piombo nel sangue. Cioè solo dopo l'individuazione di un bimbo con una risultanza anomala. Ora i numeri crescono e le famiglie chiedono risposte.

L'ente sanitario che vigila sulle conseguenze dell'incendio della cattedrale ha lanciato «un'inchiesta ambientale» per identificare, nei luoghi frequentati dal primo bimbo, eventuali altre cause oltre quella dell'incendio. Ma la preoccupazione resta. Il numero di coetanei «invasi» dal piombo non è più così circoscritto. Anche a basse dosi, il piombo può influenzare il quoziente intellettivo del bambino o ridurre la capacità di concentrazione, spiegano i medici. Nei casi più gravi, la contaminazione può avere conseguenze sul sistema nervoso e portare a ritardi psicomotori. Può inoltre contaminare il feto in caso di gravidanza o addirittura causare aborto spontaneo e aumenta il rischio di ipertensione e danni ai reni.

«Siamo lontani dall'esplosione di una centrale nucleare - spiega il medico Luc Ginot, che dirige il Dipartimento Salute dell'Ars - ma manteniamo una vigilanza attiva». Il ministero annuncia l'applicazione di uno strato di gel tensioattivo e un metodo ad altissima pressione per rimuovere i residui di piombo dalla cattedrale. Dopo il fermo temporaneo del cantiere voluto dall'ispettorato del Lavoro vige il massimo riserbo sulle verifiche. Nel fuggi-fuggi generale, c'è chi teme d'essere stato contaminato e chi ricorda che oltre 20 milioni di euro sono già stati spesi per la sola, parziale, messa in sicurezza.

Difficile far marcia indietro ora: la promessa di Macron di ricostruire in 5 anni è ancora sul piatto.

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