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La politica insorge contro i negazionisti del Natale

L'ira del centrodestra contro l'istituto. La Lega: "Dittatura delle minoranze". E il rettore fa un parziale dietrofront

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Parziale retromarcia da parte del rettore dell'Istituto universitario europeo di Fiesole. Uno scarno comunicato arriva a parziale rettifica: «Nessuna intenzione di abolire le feste religiose di fine anno». Comunicato che però sottolinea come l'istituto accogliendo «un numero crescente di studenti del mondo intero», necessiti «di una politica di inclusione delle diverse culture». Ecco quindi il perché dell'adozione di un «Piano per la parità etnica e razziale».

L'idea degli amministratori dell'istituto universitario (tra l'altro ospitato nella badia di San Domenico) di sostituire il Natale con una generica «festa d'inverno» non è piaciuta a gran parte del mondo politico. «Altro che inclusione! - afferma l'europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi (foto) - Questa è la dittatura delle minoranze!» La Ceccardi oltre a ricordare che i finanziamenti dell'istituto arrivano da Bruxelles lamenta che si sta diffondendo, anche grazie a Bruxelles, una «propaganda negazionista e falsificazionista, negli istituti scolastici di ogni ordine e grado, La deputata di Azione, Daniela Ruffino, accusa direttamente il rettore Renaud Dehousse di «intolleranza poco laica», mentre il vicepremier Antonio Tajani «sorpreso» dalla decisione del rettore dell'Istituto. «Siamo fieri del rispetto delle nostre radici cristiane - sottolinea il ministro degli Esteri -, l'Europa è basata su questo. Non è un caso che l'Italia abbia scelto la Badia fiesolana come sede dell'Istituto».

Ora la Lega, per voce del consigliere regionale Giovanni Galli, minaccia di togliere i contributi regionali allo Iue, mentre il deputato di Fratelli d'Italia Antonio Baldelli annuncia la presentazione di un'interrogazione parlamentare: «Non si possono pestare sotto i piedi del politicamente corretto - dice - secoli e secoli di tradizione nazionale».

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