Politica

Popolare Bari, giorno decisivo. E Renzi attacca ancora Visco

Popolare Bari, giorno decisivo. E Renzi attacca ancora Visco

«Io nel 2017 ho fatto una battaglia perché si cambiasse il governatore di Bankitalia. Ho perso la battaglia e ho imparato a mie spese che in Italia si può parlare male di tutti, anche del Papa, ma non del governatore di Bankitalia». Matteo Renzi, in un'intervista a Fanpage, ha usato il tema della Popolare di Bari per autoassolvere la gestione delle crisi bancarie effettuata dal suo governo. «Rimasi da solo nel 2017 a chiedere un cambio del vertice di «Bankitalia, ma tanti che dovevano parlare preferirono tacere», ha aggiunto sottolineando che «le banche popolari erano un sistema che non funzionava: troppi intrecci tra classe politica del territorio e dirigenti» e rivendicando la legge che ne imponeva la trasformazione in spa, «eppure la Banca Popolare di Bari ha sempre scelto di non trasformarsi».

Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ieri in audizione in commissione Bilancio della Camera, ha spiegato la portata dell'intervento pubblico che potrebbe finire sotto la lente severa di Bruxelles. «Si tratta di un aumento di capitale fino a 900 milioni, non di 900 milioni, di Mediocredito centrale», ha detto aggiungendo che «le risorse provengono da stanziamenti destinati a alla partecipazione a banche internazionali o a istituti finanziari: abbiamo semplicemente rifinanziato queste somme verso istituti nazionali». Gualtieri, partecipando successivamente a Piazzapulita, non si è sottratto alla polemica renziana su Via Nazionale. «Valuteremo» l'azione di vigilanza di Banca d'Italia, ha precisato rimarcando che «le abbiamo chiesto di dare conto su tutti i passaggi, analizzeremo con grande attenzione la vicenda».

Oggi, intanto, si riunirà il cda del Fondo interbancario di tutela dei depositi per deliberare una partecipazione alla ricapitalizzazione dell'istituto fino a 500 milioni. L'ipotesi più probabile è che l'amministrazione straordinaria della Popolare di Bari emetta un bond assimilabile al capitale di migliore qualità (Additional Tier 1) in modo tale da recuperare i 300 milioni immediatamente necessari per ricostituire la solidità patrimoniale ai limiti minimi di vigilanza.

Il termine del 31 dicembre non sarebbe tassativo e quindi si potrebbe attendere gennaio.

Commenti