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Il prefetto di Alfano usa il bambino morto contro il Nord

Mario Morcone, capo del Dipartimento Immigrazione del ministero dell'Interno: "Quella foto ha demolito il muro di ostilità sull'accoglienza che finora avevamo spesso riscontrato nel nord-est"

Il prefetto di Alfano usa il bambino morto contro il Nord

L'immagine che ha commosso il mondo, usata contro il Nord. Contro la regioni che in questi mesi si sono opposte all'immigrazione incontrollata, agli sbarchi in Sicilia e che in più occasioni hanno chiuso le porte dell'accoglienza. "È come se quella foto della tragedia del bimbo profugo di due anni riverso senza vita su una spiaggia turca - ha detto Mario Morcone, capo del Dipartimento Immigrazione del Ministero dell'Interno - avesse demolito il muro di ostilità sull'accoglienza che finora avevamo spesso riscontrato nel nord-est".

Il riferimento, nemmeno troppo velato, è al Veneto di Luca Zaia. "L'emozione di quella foto che ha commosso il mondo è stata davvero pedagogica per le istituzioni e chi le incarna - ha ggiunto Morcone - il presidente del Veneto, Zaia, ha aperto il suo intervento con parole commosse, riferite alla tragica immagine di Bodrum, tanto da assumere posizioni e indicare proposte molto concrete ed ispirate al buon senso". Poi continua: "Zaia ha parlato di accoglienza diffusa. Cioè un sistema intelligente perchè non crea problematiche legate ai grandi numeri: noi vogliamo piccoli numeri e presenze diffuse sul territorio, perchè creano minor impatto sociale, maggiori garanzie di sicurezza e sono più accettati dalla popolazione". Alfano e i suoi collaboratori, quindi, vogliono immigrati in tutti i comuni, in linea con quel "profilo di un popolo con istituzioni consapevoli di dover con coniugare solidarietà e sicurezza a partire da un principio irrinunciabile: salvare vite umane".

Il prefetto, inoltre, ha anche annunciato che l'Europa potrebbe estendere la redistribuzione dei profughi (l'Unhcr ne chiede 200.

000), ma soprattutto che chi si volesse chiamare fuori correrebbe "il rischio di forti sanzioni".

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