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Prescrizione, Di Maio: "La nostra riforma sarà legge. Non discutiamo"

Il capo dei 5 Stelle precisa che sul Mes ha chiesto un rinvio "semplicemente per migliorare questo meccanismo"

Prescrizione, Di Maio: "La nostra riforma sarà legge. Non discutiamo"

"La nostra riforma dal primo gennaio diventa legge, su questo non discutiamo”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervistato al Gr1, in merito alla riforma della prescrizione, precisando che “se il Pd poi vuole votare una legge con Salvini e Berlusconi per far ritornare la prescrizione come era ideata da Berlusconi, sarà un Nazareno 2.0, ma non credo avverrà”.

Il capo del Movimento 5 Stelle è dunque in sintonia con il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede e anche con il premier Giuseppe Conte. La riforma prevede che la prescrizione verrà meno dopo la sentenza di primo grado. Sul tema la maggioranza è divisa perché il Partito democratico ritiene “inaccettabile l'entrata in vigore delle norme sulla prescrizione senza garanzie sulle durate dei processi. Non si può rimanere sotto processo per un tempo indefinito, per lunghissimi anni”, come sottolineato dal segretario Nicola Zingaretti. Su quest’ultimo concetto Bonafede non è d’accordo. Secondo il titolare di via Arenula, infatti, la proposta avanzata dal Pd farebbe prescrivere i processi e non i reati, “e quindi - spiega il ministro - rispetto al tema della prescrizione, si tornerebbe al punto di partenza”. Italia Viva ribadisce per bocca del suo leader Matteo Renzi che se non ci saranno intese, il suo partito voterà a favore del disegno di legge Costa che chiede lo stop della riforma.

Sul Meccanismo europeo di stabilità (Mes), Luigi Di Maio precisa di non aver mai parlato di crisi di governo e di aver chiesto “semplicemente un rinvio per migliorare questo meccanismo. La cosa incredibile è che noi assistiamo ad attacchi al fondo Mes quando questo fondo è iniziato dal governo Berlusconi-Lega. Alla faccia dei sovranisti”. Su Facebook, il capo dei pentastellati spiega che sul Mes il suo partito è determinato e che il rinvio della riforma è necessario. Il leader dei 5 Stelle precisa che in questo momento il Mes espone il nostro Paese a dei rischi troppo elevati e quindi non va bene. E aggiunge che se uno Stato investe i suoi soldi per il futuro, poi non può avere qualcuno che glieli restituisce "solo in cambio di manovre lacrime e sangue - continua -. Questo a casa mia si chiama ricatto e non siamo d’accordo”.

Infine su Autostrade, Di Maio ribadisce che il suo partito andrà fino in fondo sulle revoca delle concessioni e aggiunge che ora “stanno uscendo delle carte dai processi che dicono che Autostrade sapeva che il ponte Morandi poteva crollare, quindi - conclude - stare vicini ai familiari delle vittime significa togliere le concessioni a questa gente”.

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