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Dal presidente del Senato a tre ministri. Ecco chi sono gli "scrocconi" illustri

Governo e vertici dello Stato. E spuntano anche i grillini

Dal presidente del Senato a tre ministri. Ecco chi sono gli "scrocconi" illustri

Roma - Dunque. Tre ministri in carica, tre capigruppo, un candidato al Campidoglio per il Pd, un presidente di partito, senatori esimi e deputati illustri, peones vari. Destra, sinistra, centro, grillini, c'è un po' di tutto nella settantina di parlamentari eletti a Roma e che, paradossalmente, ricevono dallo Stato come «diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma» la bellezza di 3.500 euro al mese. La voce di stipendio è trasversale, l'elenco è assai variegato ma il nome che fa effetto è quello della seconda carica della Repubblica, Pietro Grasso.Il presidente del Senato è nato a Palermo e vive a Palazzo Giustiniani, a cinquanta metri da dove esercita il suo magistero, però siccome è stato eletto nella Capitale, pure lui beneficia del rimborso forfettario previsto dalle tabelle. Una prebenda obbligatoria, impossibile da rifiutare o da restituire se non si modifica prima la legge. Ma tant'è, i partiti non si sono messi ancora d'accordo per cambiare le cose.Come Grasso anche Luigi Zanda, capogruppo dei senatori del Pd: origini sarde, collegio elettorale a Roma. E Maurizio Gasparri, attuale vicepresidente di Palazzo Madama, ex capogruppo del Pdl e più volte ministro nei governi di centrodestra. Tra gli altri senatori, la relatrice della legge sulle unioni civili, Monica Cirinnà, Ugo Sposetti, l'ex tesoriere dei Ds coinvolto nel 2005 nel caso Consorte-Unipol-Bnl, Andrea Augello, Gal, Francesco Giro, Fi.Passando a Montecitorio, ecco il vicepresidente Roberto Giachetti, renziano di ferro e fresco vincitore delle primarie del Pd per il comune di Roma, nelle quali ha battuto Roberto Morassut, pure lui nell'elenco dei beneficiari. E poi c'è mezza squadra di governo: il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, Ncd, e la responsabile della Pubblica amministrazione Marianna Madia, che ha firmato una delle più complicate riforme dell'esecutivo.Scorrendo ancora la lista, ci si imbatte in Matteo Orfini, presidente del Pd e commissario del partito romano dopo l'esplosione dello scandalo Mafia Capitale. Non mancano nemmeno quelli dell'opposizione interna: da Gianni Cuperlo, sconfitto da Renzi all'ultimo congresso, a Stefano Fassina, ex viceministro dell'Economia, che in polemica con il segretario-premier, dal Nazareno se ne è andato per piantare il cespuglio di Sinistra Italiana. Anche lui peraltro, per infastidire Renzi, vuole correre per il Campidoglio.Poi c'è il Dibba, al secolo Alessandro Di Battista, uno degli astri nascenti del grillismo, componente del direttorio di M5S assieme a Roberto Fico e Luigi Di Maio. E c'è Fabrizio Cicchitto, parlamentare dal 1976, prima con il Psi e, dopo un'interruzione, con Forza Italia. Ora è un membro di spicco del Nuovo centrodestra, che ha fondato insieme ad Angelino Alfano. E inoltre, Renata Polverini, ex segretario dell'Ugl, ex presidente della Regione Lazio, deputata di Forza Italia.

Infine, la supercattolica Paola Binetti, ex Margherita, ex Pd, passata da un po' agli alfaniani, e Fabio Rampelli, capogruppo dei Fratelli d'Italia. MSc

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