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Prime condanne di Mafia Capitale E Buzzi «sabota» il maxiprocesso

RomaA due giorni dall'inizio del maxi-processo di Mafia Capitale, arrivano le prime condanne per quattro imputati che avevano scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. E per la prima volta i magistrati incassano in una sentenza di Tribunale il riconoscimento della contestazione di aggravante mafiosa. Un passaggio importante, che spiana la strada all'accusa per il dibattimento principale, quello dove sono imputati tra gli altri il ras delle cooperative Salvatore Buzzi e l'ex Nar Massimo Carminati, che prenderà il via domani mattina nell'aula Occorsio, per poi spostarsi in quella bunker del carcere di Rebibbia. Ciò nonostante domani il difensore Buzzi, Alessandro Diddi, è pronto a depositare una nuova richiesta di patteggiamento, la terza, a tre anni e 9 mesi di reclusione, condizionando l'applicazione della pena proprio all'esclusione dell'associazione per delinquere di stampo mafioso. È evidente che anche in questo caso i pm diranno no, ma la strategia difensiva di Buzzi appare chiara: il collegio potrebbe riservarsi per poi decidere a fine dibattimento, oppure respingere la richiesta. In questo caso, però, si verrebbe a creare una situazione di incompatibilità che costringerebbe il presidente a spogliarsi del processo, spostandolo ad un altro giudice. Così tutto si fermerebbe prima ancora di cominciare.

Sempre ieri, alla vigilia della prima udienza, all'ex membro del tavolo nazionale sui migranti Luca Odevaine, accusato di corruzione e finora detenuto a Terni, sono stati concessi gli arresti domiciliari dopo che nelle scorse settimane aveva parlato a più riprese (i verbali sono stati secretati) dell'appalto da 100 milioni per il Cara di Mineo sia con i magistrati di Roma che con quelli di Catania. Lo ha deciso il presidente della X sezione penale dopo il parere favorevole dei pm. L'aggravante mafiosa è stata riconosciuta a Emilio Gammuto, collaboratore del presidente della cooperativa 29 giugno, condannato ieri a 5 anni e 4 mesi di reclusione. Il gup Anna Criscuolo, al termine del giudizio abbreviato, ha inflitto anche 4 anni a Claudio Gaudenzi e Raffaele Bracci, ritenuti responsabili di un episodio di usura, e 4 anni per corruzione all'ex funzionaria del Campidoglio, Emanuela Salvatori, che avrebbe ottenuto da Buzzi la promessa dell'assunzione di una figlia fornendo in cambio informazioni sulle pratiche amministrative in corso.

Intanto l'ex assessore ai Trasporti Stefano Esposito ha consegnato in Procura atti sulla vicenda Atac che dovrebbero dare presto qualche frutto.

«Ho fatto i nomi - dice - anche di persone che fanno riferimento al Pd».

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