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Primi vaccinati negli Usa. Ira di Berlino: Ema lenta. L'Italia parte già ultima

Il ministro tedesco sollecita l'ok per Pfizer. Spagna e Francia al via il 4, noi il 15 gennaio

Primi vaccinati negli Usa. Ira di Berlino: Ema lenta. L'Italia parte già ultima

Al via la vaccinazione di massa anche negli Usa dopo il Regno Unito. E l'Europa? Per il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, la Ue ha tempi troppo lunghi. La Germania, che da domani si vedrà costretta ad un nuovo durissimo lockdown a causa della risalita della curva epidemica, sollecita l'Ema, l'agenzia del farmaco, affinché approvi in tempi strettissimi un candidato vaccino contro il Covid-19. Spahn sottolinea che la Germania è pronta: più di 400 centri di vaccinazione e oltre 10.000 medici in grado di essre operativi da oggi ma bloccati dalla mancata approvazione del vaccino. Per Spahn l'Ema dovrebbe riunirsi prima del 29 dicembre e approvare il vaccino Pfizer-BioNTech «il più rapidamente possibile» anche per una questione di «fiducia dei cittadini nella capacità di agire dell'Unione europea». Si difende la direttrice esecutiva dell'Agenzia per i medicinali europea, Emer Cooke, assicurando che con il suo team lavora «giorno e notte per la licenza del primo vaccino contro il Covid-19» e che se sarà possibile accelerare i tempi si chiuderà prima ma non si rinuncerà ad «una valutazione approfondita dei benefici e dei rischi del vaccino, in modo di essere certi che sia sicuro, efficace e di alta qualità».

Europa più cauta dunque anche se il vaccino Pfizer è già stato distribuito in Usa, Uk e pure Canada. E dopo quelle degli due anziani inglesi Maggie e Shakespeare in Gb ieri a fare il giro del mondo sono state invece le immagini della giovane Sandra Lindsay, capo infermiera del reparto di terapia intensiva del Long Island Jewish Medical Center di New York. La Lindsay è la prima persona ad aver ricevuto il vaccino anti-Covid Pfizer-BioNTech. Il governatore di New York, Andrew Cuomo, ha ribadito che questa iniezione segna l'inizio di una massiccia campagna di vaccinazione in tutto il Paese in cui infuria l'epidemia, con bilanci quotidiani intorno ai 2.500 morti e più di 16 milioni di casi registrati. E proprio ieri il sindaco Bill De Blasio ha allertato i newyorkesi affinché si preparino e alla possibilità di uno shutdown, una chiusura completa per i mesi di dicembre e gennaio.

In Europa la preoccupazione è doppia: sia che si parta in ritardo rispetto a molti altri Paesi sia che le dosi richieste, siano insufficienti. Sono 300 milioni le dosi opzionate alla Pfizer , l'unica che al momento ha avuto il via libera dalla (Food and Drug administration Usa). E la Big Pharma è in trattativa per fornire agli Usa altre 100 milioni di dosi. Ad annunciarlo l'amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla.

Il 4 o il 6 gennaio sia la Francia sia la Spagna dovrebbero partire con la vaccinazione di massa, sempre se sarà arrivato il via libera dell'Ema. Ma per l'Italia come ha già annunciato il commissario Domenico Arcuri, quella sarà una data simbolo perchè si avvierà il piano soltanto a metà gennaio. Insomma l'Europa è in ritardo rispetto a Usa, Uk e Canada e l'Italia è in ritardo anche rispetto alla Ue.

E sulle 40 milioni di dosi prenotate ad Astrazeneca grava il limite di un'efficacia soltanto per gli under 55.

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