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Marino rischia l'impeachment: soldi alla coop che lo finanziava

La 29 giugno prende fondi pubblici e contribuì alla sua elezione

Marino rischia l'impeachment: soldi alla coop che lo finanziava

RomaDimissioni? «Non ci penso proprio: il Comune è sano. In questo momento non credo ci sia il pericolo di infiltrazione mafiosa nell'amministrazione». Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, sta giocando tutte le carte a propria disposizione per evitare di rimettere il mandato in seguito allo scandalo «Mafia Capitale». Eppure il primo cittadino rischia «l'impeachment» (o meglio dovrebbe dimettersi) per una evidente questione etica. Marino ha ricevuto un finanziamento per la sua campagna elettorale da una coop che «campa» con i soldi del Comune. C'è un conflitto di interessi palese. Il sospetto è che la coop dà e la coop prende.

Se lo scioglimento del Comune per mafia è materia delicatissima, soprattutto per il governo, un'altra questione è l'evidente conflitto di interessi tra l'ex senatore Pd e le coop di Salvatore Buzzi che in dieci anni si sono aggiudicate 174 appalti dalla Capitale per 34 milioni.

Secondo quanto emerso nell'ambito delle indagini, la Eriches 29 (consorzio di cooperative sociali di servizi per immigrati, rifugiati e disagiati guidato da Buzzi, ndr ) ha finanziato la campagna di Marino con 20mila euro, mentre altri 10mila sono stati versati da Eriches a Luca Giansanti, capolista della civica del sindaco e responsabile commerciale di Cns (Consorzio nazionale servizi, big di LegaCoop; ndr ). In un'intercettazione del 6 febbraio 2014 Buzzi afferma: «Devo andare da Forlenza (capo di Cns nel Lazio) e glielo spiego e poi con Giansanti ce la vediamo noi».

Il contributo diretto a Marino non compare negli elenchi della Camera dove il Giornale ha riscontrato un versamento di 10mila euro al «Comitato provvisorio Pd città di Roma» effettuato dalla 29 Giugno Cooperativa Sociale onlus di Buzzi e indirettamente riconducibile al finanziamento tanto della campagna elettorale di Marino quanto di quella di Nicola Zingaretti per la Regione Lazio.

Il problema politico è di doppia natura. Visto il periodo festivo dell'Immacolata, lo staff del sindaco di Roma ha garantito che a breve fornirà prova di tutti i contributi ricevuti da Buzzi & C. I riscontri del Ros sui conti correnti di Eriches, infatti, testimoniano esclusivamente il versamento: il riscontro del beneficiario assicurerebbe che non si sia fatto in qualche modo del «nero». Il secondo problema è la natura «sociale» delle Coop coinvolte che possono, sì, effettuare donazioni ma potrebbero farlo previo via libera dell'assemblea dei soci (di cui, allo stato, non si ha notizia).

Questo stato di cose spiega la cautela usata ieri dal prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. «Per Roma potrebbero esserci tre ipotesi dopo la valutazione delle carte dell'inchiesta: o un accesso agli atti (tramite la nomina di un commissario, ndr ), o lo scioglimento o una terza via che prevede di non intervenire essendo in corso l'attività giudiziaria», ha detto.

Chiaro che Marino non semplificherà la strada con un passo indietro, essendo la «foglia di fico» di un Pd beccato con le mani nella marmellata, come avrebbe detto Di Pietro ai bei tempi di Tangentopoli.

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