Olimpiadi

Primo "oro" olimpico: trovare il supermanager

Serve una personalità con una visione industrialeSi punta a un ad del mondo delle multinazionali

Primo "oro" olimpico: trovare il supermanager

Conquistata l'Olimpiade, ora c'è da creare la governance che guidi la macchina di Milano-Cortina 2026. Che si è già messa in moto con l'ufficializzazione - da parte del sottosegretario Giorgetti - del numero uno del Coni Giovanni Malagò come presidente del comitato organizzatore, ma senza deleghe di gestione (nel «Cojo» anche il segretario generale Carlo Mornati e i membri Cio italiani non onorari, fuori dunque Franco Carraro). Il primo passaggio operativo sarà burocratico, dovrà infatti essere definita la personalità giuridica del comitato: l'ipotesi più probabile è che sia una Società per azioni metà pubblica, ma con snellezza operativa, e metà privata con sponsor di supporto.

Intanto è già caccia al supermanager che abbia il ruolo di amministratore delegato, anche se non c'è fretta di indicarlo nella prima riunione operativa già fissata dal Cio per l'11 luglio. Possibile che non si superi l'estate, di sicuro esiste da tempo - almeno dal 7 maggio scorso quando al Coni si tenne la conference call con le federazioni invernali collegate da Brisbane per presentare la candidatura - una condivisione tra Governo ed enti locali su identikit e competenze: sarà un top manager riconosciuto con una visione industriale e grandi abilità nel campo economico-finanziario, probabilmente scelto dal mondo delle multinazionali. Una personalità di livello, come fu per esempio il Ceo di Londra 2012 Paul Clive Deighton, banchiere che fu un politico conservatore britannico. Un soggetto che dovrà relazionarsi con i comitati olimpici di tutti i continenti e che dovrà svolgere il suo ruolo a tempo pieno.

E a differenza di quanto avvenuto per la neonata Sport & Salute - che ha tolto al Coni la «cassa» e ha scelto come Ad Rocco Sabelli, ex amministratore delegato di Piaggio e Alitalia - non ci saranno manifestazioni di interesse che arriveranno sul tavolo di Palazzo Chigi (ben 200). Giorgetti ha già in mente un paio di nomi e a livello informale qualche sondaggio con manager di livello sarebbe già stato fatto, ma la partita è ancora aperta. La scelta dovrà essere ponderata e condivisa tra le parti.

«Niente cimitero degli elefanti con politici di ritorno», ha sottolineato il governatore del Veneto Zaia a proposito delle scelte legate al comitato organizzatore. «Un no secco agli amici degli amici», ha aggiunto il sindaco di Milano Giuseppe Sala. «Secondo me è sbagliato pensare a un solo nome, ma ci devono essere dei responsabili dei vari settori. Devono essere dei professionisti molto specializzati, il mio auspicio è che ci siano donne di sport capaci, sarebbe un bel segnale», il messaggio del presidente del Coni Malagò. Che ha fatto anche i nomi di Diana Bianchedi, l'ex fiorettista olimpionica coordinatrice della candidatura, e Anna Riccardi, dirigente della preparazione olimpica del Coni che è anche membro del Consiglio della Iaaf (la Federazione mondiale di atletica).

Il comitato organizzatore avrà una sede a Milano e una più piccola a Cortina, con presidi nelle altre località dove gli enti locali stanno già mettendo a disposizione i loro uffici.

La macchina è in moto, restano da sistemare i giusti nomi nelle caselle dei posti di comando.

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