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Dj Fabo, Cappato va a processo tra tensioni e video choc

Nel corso della prossima udienza, su richiesta dei pm, sarà proiettata la video-intervista che Dj Fabo ha rilasciato a Le Iene nei suoi ultimi momenti di vita

Dj Fabo, Cappato va a processo tra tensioni e video choc

Davanti alla Corte d'Assise di Milano è iniziato il processo, celebrato con rito immediato, a carico di Marco Cappato per la morte di Fabiano Antoniani, Dj Fabo.

L'esponente radicale deve rispondere di istigazione al suicidio per aver accompagnato il 40enne milanese, diventato tetraplegico e cieco dopo un grave incidente stradale, nella clinica svizzera dove aveva scelto di mettere fine alle sue sofferenze.

Nel corso della prossima udienza, fissata per il 13 novembre, su richiesta dei pm Tiziana Siciliano e Sara Arduini, sarà proiettata la video-intervista che Dj Fabo ha rilasciato a Giulio Golia de Le Iene nei suoi ultimi momenti di vita. "Chiedo che venga mostrato in aula il girato dell'intervista a Dj Fabo contestualmente all'escussione del giornalista che l'ha realizzata - ha spiegato il pm Siciliano - non per la scenograficità dell'udienza ma per spiegare le condizioni di Dj Fabo, come si vedono dalle immagini". Il filmato dimostrerebbe "che rinunciare alle cure per Antoniani avrebbe significato andare incontro a un percorso certamente destinato a concludersi con la morte, ma solo a seguito di un periodo di degradazione a una condizione ancora peggiore di quella in cui si trovava".

Le tensioni davanti al Tribunale

Un gruppo di oltranzisti cattolici sta presidiando il Tribunale di Milano, brandendo croci di legno e cartelli con scritto "Marco Cappato=Servo di Satana". Intanto anche un gruppo di militanti radicali si è dato appuntamento davanti al Palazzo di Giustizia per manifestare la loro solidarietà a Cappato. L'Associazione radicale "Luca Coscioni" ha lanciato la campagna sul web #ConCappato, "per quanti vorranno sostenere simbolicamente sui social o più concretamente con una donazione la coraggiosa azione legale".

La dichiarazione di Cappato

"È un'occasione pubblica per le persone che soffrono e i malati terminali nel nostro Paese di sapere quali sono i diritti di scelta nell'interruzione della sofferenza e della vita ma anche, per chi lo vuole, di scelta di continuare a vivere", ha dichiarato Cappato. "Spero possa servire in generale ad avere attenzione per una condizione, quella dei malati terminali, per la quale finora non c'è stata una vera attenzione da parte delle istituzioni.

Questo, al di là dell'esito del processo, sarebbe comunque un risultato positivo".

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