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Il profeta Fassino colpisce ancora: "Arrivare a Kiev? Per Putin..."

Il Presidente della commissione esteri, noto per le sue letture totalmente sballate, poche ore prima dell'invasione dell'Ucraina teorizzava l'improbabile avanzata russa verso Kiev

Il profeta Fassino colpisce ancora: "Arrivare a Kiev sarebbe azzardato per Putin"

Insidiato nel ruolo di leader indiscusso del "Regno di gatto nero" dai riottosi Alessandro Di Battista e Marco Travaglio, il monarca delle profezie Piero Fassino ha deciso di passare al contrattacco e blindare il trono.

L'ex sindaco di Torino, che oggi ricopre un ruolo di un centro peso in tempi come questi, e cioè quello di Presidente della commissione esteri alla Camera del Partito Democratico, dimostra tutto il suo fiuto per gli affari internazionali durante la sua partecipazione alla trasmissione Otto E Mezzo su La 7 di martedì, appena poche ore prima che Vladimir Putin desse il via all'offensiva su larga scala contro l'Ucraina.

"Non prevedo l'invasione - ha detto Fassino -. - Sarebbe molto azzardato che i russi continuassero a spingersi oltre il Donbass, sarebbe una mossa disastrosa per loro stessi spingersi oltre un certo limite. La guerra si fa anche con la narrazione, ho detto 15 giorni fa che mi è sembrato che in quella dell'occidente nel parlare di una guerra imminente si sia determinata un'enfasi eccessiva, nel momento in cui tutti stavamo a lavorando per una soluzione politica".

E ok, visto che in molti sono rimasti spiazzati dalla scelta del Cremlino e si aspettavano, al massimo, un massiccio uso di personale militare nella regione del Donbass. Ma Fassino è andato subito oltre: "Credo che sia molto azzardata la mossa di andare verso Kiev o addirittura a Leopoli, che è l'ultima città verso la Polonia". Ecco, è esattamente ciò che, meno di tre giorni dopo, si è realizzato, con l'esercito russo che da stamattina bussa alle porte della capitale ucraina. Leopoli, invece, al momento è ampiamente al sicuro. Ma siccome l'ha menzionata Fassino, tutto è ormai possibile. Ovviamente la rete ha accolto con giubilo l'ennesima prodezza del politico torinese.

Sì, l'ennesima, dopo le celebri "voglio vedere Beppe Grillo fondare un partito, prendere i voti e andare al governo", o sfidare Chiara Appendino a correre come sindaco di Torino, o "il Pd non può fallire" alla vigilia della debacle nei referendum del 2016, o, più faceta, la "gufata" alla nazionale di calcio della Germania elogiata per il gioco memorabile e uscita poco dopo al Mondiale 2018 già alla fase a gironi. E attenzione, perché ieri si è sbilanciato in un'altra prodezza: "Putin ha decretato la sua fine politica". Chissà che al Cremlino il presidente russo non finisca per morirci di vecchiaia.


Che dire, onorevole, lunga vita al re.

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