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La profezia errata di Renzi: "Salvini? Siamo ai titoli di coda"

Matteo Renzi prima del voto aveva profetizzato il flop di Matteo Salvini. Ora, anche dopo aver visto i risultati, rilancia: "Occorreranno 4-5 mesi ma si sgonfierà anche il palloncino di Salvini come quello di Di Maio"

La profezia errata di Renzi: "Salvini? Siamo ai titoli di coda"

"Salvini? Tanto velocemente è arrivato, altrettanto velocemente se ne andrà. Il leader della Lega sta per vedere i suoi titoli di coda". Mai nessuna profezia era mai stata disattesa in così breve tempo eppure a Matteo Renzi sono bastate solo 24 ore. Queste affermazioni, infatti, sono state rilasciate dall'ex premier al quotidiano tedesco Sueddeutdsche Zeitung il 25 maggio scorso.

Renzi, esattamente un giorno prima che gli elettori italiani dessero alla Lega di Matteo Salvini il 34%, diceva: "I conti dei populisti non tornano, i numeri dell'economia sono disastrosi, hanno portato il paese al tracollo. Il populismo funziona solo all'opposizione". Ma non solo. Oggi pomeriggio, durante una diretta Facebook, ha rincarato la dose: "Occorreranno 4-5 mesi ma si sgonfierà anche il palloncino di Salvini come quello di Di Maio. Prima o poi l'incantesimo della narrazione di Salvini si rivelerà come tale, un incantesimo appunto". Renzi si attribuisce persino il flop dei grillini: “Se oggi M5s vede sgonfiare il palloncino lo si deve ai tanti, mi ci metto io, che hanno lottato per non fare l’accordo con il M5S". E aggiunge:"Io avrei voluto evitare di bere l’amaro calice, ma il M5s aveva preso il 33% ed era giusto che governassero, ma non sono capaci. È la tattica del pop corn che dà una nuova chance al Pd e dimostra l’inconsistenza del M5S". L'ex premier, infine, avverte i suoi colleghi di partito: "Non ci devono dire grazie, ma che non ci provino più. Ci sono vecchi e nuovi notabili del Pd che, per la poltrona, correrebbero per fare l’accordo, ora spero che questo tema non sia più all’ordine del giorno”. E sul risultato del Pd lancia anche una frecciatina a Zingaretti: "Abbiamo perso 120.000 voti assoluti rispetto alle Politiche del 2018 ma abbiamo recuperato quattro punti percentuali. Ma questo era abbastanza normale, visto che hanno votato Pd i D'Alema, Bersani o chi aveva votato per altri partiti come Prodi.

E' stato un buon pareggio".

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