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Pronta la missione "Deserto rosso": 500 soldati per fermare i migranti

Pronta l'operazione "Deserto Rosso" in Niger per bloccare l'afflusso di migranti in Libia. I militari dovrebbero addestrare forze nigerine e libiche

Pronta la missione "Deserto rosso": 500 soldati per fermare i migranti

Adesso il governo sposa la linea dura. Dopo gli scandali Ong, le inchieste sui centri di accoglienza gestiti dalla mafia e i 4 miliardi all'anno spesi per la gestione dei migranti, il governo Gentiloni avrebbe deciso di andare in Africa per provare a bloccare il flusso incontrollato di clandestini.

Secondo quanto riporta oggi Repubblica in un retroscena, il governo avrebbe deciso di avviare l'operazione "Deserto rosso", schierando un contingente italiano in Niger per arginare l'afflusso di migranti da Sud verso le coste della Libia. "Serviranno almeno cinquecento uomini, con veicoli blindati ed elicotteri, che dovranno venire interamente riforniti con gli aerei e saranno costretti a muoversi sempre nella sabbia", scrive il quotidiano. Ma la Difesa si affretta a smentire: "Si sottolinea - spiega in una nota - che non vi è nessuna ipotesi operativa al riguardo. La simulazione e pianificazione di tali azioni rientra nella normale attività addestrativa degli stati maggiori e riguarda le principali aree di crisi"

Lo Stato Maggiore della Difesa, insomma, starebbe già studiando un piano di azione, anche se non è tutto così semplice. In Niger infatti sono molto forti le influenze di Francia e Germania, che di certo non vogliono spartire la zona con l'Italia. Come scrive però Repubblica, "il primo passo formale lo hanno mosso pochi giorni fa i ministri degli Interni, Marco Minniti e Thomas de Maizière, chiedendo a Bruxelles di autorizzare la spedizione". Con due obiettivi: contrastare l'immigrazione clandestina con l'esercito e aiutare economicamente i Paesi di partenza per spingere gli uomini e le donne africane a non lasciare la loro terra.

Nella pratica "si tratta di addestrare un corpo di guardie di confine libiche, come previsto dagli accordi siglati a Roma tra una sessantina di tribù del Sud, inclusi i Suleiman e i Tuareg". In Libia non si può fare, vista la caotica situazione interna. E così si potrebbe fare in Niger. In realtà già sarebbe attivo un contingente europeo (Eucap) per addestrare le forze nigerine. L'Ue ha messo in campo 610 milioni di euro, 77 la Germania e 50 l'Italia. Tanti, per un Paese povero come quello africano. Ma che il governo Gentiloni ora vorrebbe aumentare, così da incrementare il numero dei migranti convinti a tornare nelle città d'origine (5mila l'anno scorso, ospitati in un primo momento nei 5 centri di accoglienza gestiti dall'Oim).

"Secondo lo Iom - spiega Repubblica - lo scorso anno 417 mila persone hanno attraversato il Niger dirette verso il Mediterraneo: quasi 300 mila hanno sicuramente preso la strada verso la Libia. Il che significa che sulle coste della Tripolitania in almeno centomila stanno aspettando di salire su un gommone". Un esercito. L'obiettivo della missione militare dovrebbe aiutare ad ampliare la "diga" umanitaria prima che i migranti entrino in Libia e diventino oro nelle mani dei trafficanti di uomini. La città candidata per diventare il centro dell'operazione potrebbe essere Madama, anche se è dilaniata dalle incursioni delle milizie jihadiste.

Difficile, dunque, l'operazione. Di certo però intervenire in Africa sembra essere l'unica soluizione.

Finalmente l'ha capito anche il governo.

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