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"Pronti a governare". Berlusconi scommette sui voti degli indecisi

Sabato a Ischia gli Stati generali del partito: "Il Sud è naturale bacino dei nostri elettori"

"Pronti a governare". Berlusconi scommette sui voti degli indecisi

È un grande ritorno, quello fissato da Silvio Berlusconi per sabato 14 ottobre a Ischia. Una rentrée in una terra, quella campana, da lui molto amata, come ha avuto modo di ricordare anche recentemente al Mattino. «Io mi sento un napoletano nato a Milano. Valgono come prove di questo anche le sette mie canzoni che sono state ricomprese nell'Archivio Storico della canzone napoletana. O no?».

In un calendario di apparizioni pubbliche sempre più rarefatto non è casuale la decisione di recarsi agli Stati generali del centrodestra organizzati da Mara Carfagna e Domenico De Siano a Lacco Ameno d'Ischia. «Pronti a governare», è il titolo della due giorni che andrà in scena nell'isola martoriata dal terremoto dello scorso 22 agosto. Berlusconi vuole riprendersi un ruolo di riferimento politico per tutto il Meridione, fiducioso nell'empatia che è sempre stato capace di creare con quest'area del Paese. L'idea di massima è quella revitalizzare la classe dirigente locale senza delegittimarla. Perché, è il ragionamento che circola, il potenziale elettorale del Meridione è notevole, con uno spazio di espansione per Forza Italia forse anche superiore a quello del Nord.

Il centrodestra, secondo Silvio Berlusconi, è maggioranza naturale in Italia e nel Sud. Qui, però, bisogna vincere la delusione e il disgusto che molti elettori nutrono verso la politica e bisogna saper intercettare l'ondata di ritorno in libera uscita dopo l'avventura politica di molti in terra grillina. Il centrodestra, quindi, deve essere attrattivo, accogliere i delusi e mostrarsi come la vera alternativa di governo, senza conflitti interni, contando sul suo essere cerniera tra la Lega e i moderati. Inoltre, grazie anche all'azione di Antonio Tajani (che ha origini familiari nella costiera amalfitana), Forza Italia deve mettere in campo buone politiche attraverso cui confrontarsi con un'Europa in cui si indebolisce e si ridefinisce il principio di «coesione» e si tagliano gli aiuti ai Paesi e alle regioni in difficoltà.

Sul fronte del programma Mara Carfagna sta lavorando sui temi considerati più naturali per il centrodestra. Quindi no all'assistenzialismo, ma sì alla perequazione, ad esempio al fondo di solidarietà comunale che va in soccorso ai Comuni che hanno minore capacità fiscale e non coprono i loro fabbisogni, non riuscendo a coprire le spese per servizi come asili nido, mense e trasporti. Per quanto riguarda occupazione, sviluppo e crescita bisogna lavorare sulla leva fiscale per rendere il Meridione attrattivo per le aziende. Su questo molto si può ancora fare considerato il «grande vuoto» di cinque anni di governi di centrosinistra che hanno sostanzialmente abbandonato il Sud al proprio destino.

Berlusconi - che manca dalla Campania dal maggio dello scorso anno - con ogni probabilità nel suo intervento chiederà agli elettori del Sud di tornare a casa, ricordando che sono stati i governi di centrodestra a investire nel Meridione più di tutti gli altri, ad arrestare un numero record di ricercati per delitti di mafia e camorra, a bloccare gli sbarchi di immigrati clandestini, a realizzare grandi infrastrutture («se oggi in treno si va da Napoli a Roma in un'ora e da Napoli a Milano in quattro ore, lo si deve a me e al mio governo»), a risolvere l'emergenza rifiuti a Napoli e in tutta la Campania.

Un «curriculum» importante per un candidato pronto a rimettere in campo entusiasmo, competenza e capacità di governo.

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