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Pronto un decreto ad hoc per gli aiuti. Schlein: "Unità". Polemiche Verdi-M5s

Intesa bipartisan, il ministro Pichetto insieme a Bonaccini: "Valutiamo i danni, poi Cdm e risorse ai Comuni". Solo Bonelli e i grillini contrari.

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«È come un terremoto». Di fronte alla distruzione dell'alluvione, il governo potrebbe chiedere alla Commissione Ue di «attivare il fondo di solidarietà europeo», dice il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto da Bologna, accanto al presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini. «Avete visto la vastità delle zone colpite, quasi 300 frane attive, 400 strade distrutte o interrotte - riflette il governatore - Sarà un lavoro gigantesco ma ancora una volta le persone prima di tutto».

Le dimensioni del disastro appaiono ancora incalcolabili. Anche per questo, spiega il ministro, il cdm, su cui ci sono state polemiche, si riunisce martedì, «per renderci conto degli impegni che prenderemo». Servono ore per capire. Per ora sono stati definiti da Bonaccini «i primi interventi di ordine finanziario ma credo - afferma Pichetto - che tutti si rendano conto che serve avere il controllo dell'emergenza di tutte quelle non stimabili che vanno valutate comune per comune, oggi sono 42 i comuni investiti».

Il ministro porta la vicinanza dell'esecutivo nei territori devastati, e la linea del «più assoluto impegno per cercare le soluzioni più compatibili per un evento che ha qualcosa di tragico e eccezionale. La domanda non è quanto si stanzia, ma cosa bisogna fare. Bisogna porre l'attenzione alle procedure e ai tempi decisionali». È «una questione nazionale: serve lavoro di squadra. Il nostro obiettivo è dare una risposta immediata, che non significa superficiale, alla leggera, ma dare risposte in modo più puntuale rispetto a procedure lunghe, legate ad altri tempi», precisa, riferendosi all'ipotesi avanzata da Matteo Renzi di ripristinare l'unità di missione.

Ma il ministro attacca anche «un pezzo di cultura, anche ambientalista, rappresentata da quelli che in alcuni casi vivono nei loft, magari al ventesimo piano di un grattacielo. Per loro è più facile dire no che sì alle opere«. Gli risponde Angelo Bonelli, dei Verdi: «Da anni noi chiediamo che si facciano le opere per la manutenzione dei fiumi, da anni chiediamo che si faccia il piano di adattamento climatico, che è fermo negli uffici del ministro».

L'emergenza però sono le vite, gli sfollati, le case distrutte. E le aziende, le produzioni. «I danni si possono calcolare quando ci sarà l'assorbimento delle acque», spiegava ieri il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida. «Stiamo ovviamente in contatto costante con i produttori, con la Regione, ovviamente per ricerca di risorse e di interventi necessari che condivideremo già in una fase importante, quella del Consiglio dei ministri di martedì».

Dalle opposizioni l'apertura alla collaborazione con Palazzo Chigi: «È un momento in cui ci vuole senso di unità e coesione nazionale, siamo disponibili. Anzi chiediamo al governo di coinvolgerci sia nella messa in sicurezza nell'immediato, che nei ristori e gli indennizzi, che nel ripristino della mobilità», dice la segretaria del Pd Elly Schlein. Se il Pd garantisce al governo «la nostra totale collaborazione istituzionale, il M5s invece polemizza col ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, chiede di dirottare i fondi da reperire per il ponte sullo Stretto, 14 miliardi, sugli interventi per il rischio idrogeologico e anti dissesto.

Bonaccini prova a contare i danni della tragedia e a definire le priorità per consentire ai territori di rialzarsi: «Abbiamo bisogno quotidianamente di capire come rispondere ai primi interventi, come pianificare una mole di lavori che durerà tempo e che dovrà essere accompagnata da una rigida, severa, ma importante programmazione comune. Dovremo fare opere che aiutino nella prevenzione e non solo nell'emergenza.

Noi siamo pronti assieme a tutto il sistema delle amministrazioni locali».

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