Parlamento

Prove d'intesa con i renziani in Aula

Sì a due mozioni del Terzo polo sul dissesto. Ostruzionismo 5S

Prove d'intesa con i renziani in Aula

L'approvazione di ieri del dl ministeri in Senato nasconde una triangolazione in materia di dissesto idrogeologico e d'edilizia scolastica. Il gioco di sponda, che è limitato a un punto specifico, è avvenuto tra la maggioranza parlamentare di centrodestra e il proponente di due emendamenti poi divenuti odg, ossia il Terzo polo, con la capogruppo Raffaella Paita prima firmataria.

È il leader d'Iv Matteo Renzi a esordire: «Non capisco con quale logica diciate che l'emergenza esiste e poi votiate contro l'Unità di missione contro il dissesto idrogeologico e per l'edilizia scolastica. Al prossima caso nessuno potrà dichiararsi innocente di fronte a ciò che potrebbe accadere», premette, riferendosi a Italia Sicura, un provvedimento su cui i renziani si battono da qualche settimana. Iv chiede poi che gli odg (per gli emendamenti non ci sarebbe stato il tempo di verificare le coperture economiche) si declinino in un atto pratico entro due mesi.

I capigruppo di maggioranza e non solo intervengono. Il presidente della commissione Affari costituzionali Alberto Balboni, esponente di Fdi, rimarca l'impegno ma sottolinea che «non vuol dire condividere alla lettera quello che c'è scritto, ma condividere l'importanza della materia». Massimiliano Romeo, capogruppo leghista, opta per la linea della riscrittura degli Odg. Alla fine prende la parola Licia Ronzulli, presidente dei senatori di Forza Italia, che scavalca le tempistiche richieste dall'ex premier e apre a una discussione che duri meno dei due mesi ventilati. Lo stesso Renzi lo riconosce all'azzurra: «Ci ritroviamo in quello che ha detto la senatrice Ronzulli: siamo disponibili - afferma l'ex premier - a trasformare i due emendamenti in odg e lo facciamo sapendo che c'è un potere in capo alla presidenza del consiglio. La maggioranza di cdx che non appoggiamo sottolinea come questo tema sia cruciale. Alla trasformazione proposta ci dichiariamo disponibili. Se avete bisogno di tempo chi siamo noi per non dare tempo per scriverli», chiosa. Alla fine i due odg passano con 130 voti favorevoli, 25 astenuti e 0 contrari. L'unica formazione politica che non vota, a ben vedere, è il Movimento 5 Stelle, che rifugge per l'ennesima circostanza la possibilità di dare vita ad un'opposizione costruttiva. E infatti la Paita incalza subito sui grillini: «Temo che il mancato voto dei 5 Stelle derivi dal fatto che sono stati i promotori della cancellazione di Italia Sicura con l'allora presidente del consiglio Giuseppe Conte. Lo stesso autore del condono di Ischia. Tutto ciò è molto molto triste», dichiara appena dopo l'esito della votazione.

Anche quando in Parlamento si trova la quadra per portare avanti istanze che, al netto delle possibili modifiche, appaiono condivise, il partito guidato dall'ex «avvocato del popolo» tende a frapporsi senza badare a quel che accade nel Paese.

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