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Prove di scambio tra Cdp e Rai

Trattativa sulle nomine. Nel Def deficit sforato per un anno in più

Prove di scambio tra Cdp e Rai

Roma Matteo Salvini e Luigi Di Maio provano a chiudere entro venerdì la partita sulle nomine dei vertici di Cassa Depositi e Prestiti e Rai. Tra domani e mercoledì i due vicepremier si vedranno con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro dell'Economia Giovanni Tria e i sottosegretari alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti (Lega) e Vincenzo Spadafora (M5S) per definire l'accordo sulle due aziende di Stato.

La prima scadenza sarà il rinnovo dei vertici di Cdp: entro fine settimana i due azionisti, Tesoro e Acri, l'associazione che riunisce le 70 Fondazioni bancarie azioniste di Cassa spa e che detiene il 16% del capitale, depositeranno la lista dei nomi. È il dossier più urgente sul tavolo dell'esecutivo Conte, che sarà affrontato insieme al capitolo Rai per giungere a un'intesa unica. L'assemblea dei soci è convocata per il 28 e il 29 giugno per procedere alla nomina di presidente del Cda e amministratore delegato. L'idea è di arrivare al giorno dell'assemblea con una sola proposta tra Tesoro e Acri per evitare il braccio di ferro. L'accordo per ora è lontano. Il presidente delle Fondazioni Giuseppe Guzzetti ha auspicato scelte in continuità con il passato. Salvini e Di Maio vogliono imporre una linea di rottura con i precedenti governi. Il Mef nominerà 6 consiglieri compreso l'amministratore delegato, mentre l'Acri sceglierà tre componenti compreso il presidente del Cda. Per la poltrona di presidente sarebbe in pole Massimo Tononi, ex Goldman Sachs, un passato come sottosegretario all'Economia nel governo Prodi ed ex presidente di Mps. Scartata l'ipotesi di una riconferma dell'attuale presidente Claudio Costamagna, le Fondazioni, cui spetta la nomina del presidente, avrebbero deciso di virare su Tononi. Nome su cui c'è per ora l'ok di Giancarlo Giorgetti ma non di Di Maio e Spadafora. La scelta dell'ad spetta al Tesoro; un altro passaggio su cui si è inceppata la trattativa. I leghisti spingono per Massimo Sarmi, ex ad di Poste. In alternativa Giuseppe Bono, numero uno di Fincantieri. Il M5S opterebbe per una scelta in continuità, con la promozione ad amministratore delegato di Fabrizio Palermo, attuale direttore finanziario. Un ritorno a Cdp sarebbe, invece, quello di Antonino Turicchi, oggi a capo della direzione Finanza e privatizzazioni del Tesoro, in passato anche Dg della Cassa. La richiesta di un posto in Cdp per molti potrebbe essere una strategia per maturare un credito verso Lega e M5S da saldare con la scrivania di direttore generale. Oltre a Turicchi per la direzione generale del Tesoro c'è l'ipotesi di Antonio Guglielmi, banchiere di lungo corso in Mediobanca che avrebbe il placet sia di Salvini che Di Maio. La partita della Cdp si intreccia con quella della Rai: a fine mese va rinnovato il Cda. Per la presidenza il M5S punterebbe su Carlo Freccero. A rovinare i piani è arrivato Roberto Fico: il presidente della Camera sta silurando i nomi vicini a Di Maio.

Oltre alle nomine, oggi terrà banco la risoluzione della maggioranza al Def, il Documento di economia e finanza varato dal governo Gentiloni.

Nel testo che M5S e Lega porteranno in Parlamento è stata introdotta negli ultimi giorni l'indicazione al governo di avviare un confronto con l'Europa di rinviare al 2021 il pareggio di bilancio, previsto ora nel 2020 dal quadro tendenziale delineato dall'ex ministro Pier Carlo Padoan.

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