Cronache

Psicosi da batteri, 150 casi di polmonite

L'ipotesi: acqua contaminata. Vertice tra aziende ospedaliere, Regione e Istituto di sanità

Psicosi da batteri, 150 casi di polmonite

L'ombra della legionella si allunga sul Bresciano, dove è già psicosi. Nei giorni scorsi 150 persone hanno fatto ricorso al pronto soccorso dell'ospedale di Montichiari, perché ammalate di polmonite, e in alcuni casi sono state dirottate negli ospedali di Brescia o Castiglione delle Stiviere.

Si tratta di pazienti di età compresa tra i 60 e gli 80 anni, che vivono nella Bassa, tra Montichiari, Carpenedolo, Ghedi, Visano e Calvisano. Tre, invece, sono stati i decessi definiti «sospetti» di pazienti con alle spalle problemi di salute pregressi, residenti a Calvisano, Visano e Carpenedolo. L'attenzione sulla questione è altissima e se ne sta occupando l'assessore regionale alla salute Giulio Gallera. L'allarme è scattato perché da martedì a oggi i casi si sono moltiplicati, raggiungendo un numero molto più alto rispetto allo stesso periodo degli anni passati. Così venerdì si è tenuta una riunione presso l'ospedale Civile di Brescia, durante la quale le autorità sanitarie della provincia hanno deciso di far scattare il protocollo di profilassi ed osservazione della Regione Lombardia. Tutti gli ospedali e i presidi di guardia medica, quindi, sono stati allertati e invitati a segnalare immediatamente i casi di polmonite.

«A fronte di questo incremento - ha sottolineato l'assessore Gallera - abbiamo tempestivamente attivato, tramite l'Ats di Brescia, un'indagine epidemiologica ed ambientale per individuare i possibili collegamenti tra i casi. L'età media delle persone visitate o ricoverate risulta superiore ai 60 anni». Si teme, appunto, che a causare la malattia sia stato il batterio della legionella, veicolato dall'acquedotto. Per questo si è tenuto un vertice tra i gestori degli stessi acquedotti e Ats di Brescia, che ha stilato una serie di raccomandazioni per i cittadini, elencate sul sito, da mettere in atto nelle abitazioni. Ma da Ats precisano che «non esiste alcun tipo di rischio per l'utilizzo dell'acqua alimentare e non sussiste alcuna restrizione al normale svolgimento dell'attività nelle varie comunità».

«Al momento due sono i casi risultati positivi dice ancora Gallera per creare una efficace rete ospedale sono state predisposte azioni diversificate. Ats Brescia ha contattato i sindaci dei comuni interessati per un primo aggiornamento. Sono in corso interventi per l'analisi della rete di distribuzione dell'acqua potabile e delle torri di raffreddamento». Sulla sua pagina Facebook il sindaco di Calvisano, dove si sono registrati dieci pazienti contagiati, ha spiegato che ha voluto avvertire la popolazione.

«Ho scritto questo post ha detto Giampaolo Turini non per creare allarmismi, ma per segnalare di prestare attenzione alle persone più fragili. A tutti chiedo di non sottovalutare i sintomi. Il nostro interesse prioritario sono la salute pubblica e il benessere del cittadino.

Poi capiremo cosa sta accadendo».

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