Politica

Può nascere in Sicilia il partito in «provetta» di Salvini e Di Maio

Ai ballotaggi per Caltanissetta e Gela, Lega e Cinquestelle pensano ad appoggi incrociati

La Sicilia, si sa, rappresenta da sempre un laboratorio politico avanzato. Un marchio di fabbrica alimentato a volte da qualche leggenda e da qualche semplificazione storica. Qui in anticipo rispetto alle scelte nazionali venne sperimentato il centrosinistra, il compromesso storico, la primavera palermitana, preludio di Tangentopoli. Qui ci fu il «cappotto» della Casa delle Libertà, il famoso 61 a zero deel 2001, e l'inizio della scalata dei Cinquestelle.

Oggi l'Isola potrebbe fare da apripista per un nuovo scenario, o meglio per una prima proiezione locale degli equilibri nazionali. Sotto i riflettori ci sono le scelte che Matteo Salvini e Luigi Di Maio saranno chiamati a compiere in tempi brevissimi per i ballottaggi di Caltanissetta e di Gela. A Caltanissetta ad approdare al secondo turno sono stati Michele Giarratana, sostenuto dai partiti di centrodestra ma non dalla Lega, e il pentastellato Roberto Gambino. A Gela il ballottaggio vedrà contrapposti il «leghista anomalo» Giuseppe Spata, transitato nel Carroccio dopo essere stato volontario a Libera, l'associazione di don Ciotti (sostenuto anche da Udc e Fratelli d'Italia) e Lucio Greco (supportato da Pd e pezzi di Forza Italia). In linea teorica potrebbe dunque verificarsi uno scambio di favori: la Lega potrebbe far convergere i propri voti a Caltanissetta sul candidato pentastellato e i grillini potrebbero sostenere il leghista Spata a Gela. Ammesso che forze che vivono di voto di opinione siano in grado di mobilitare il proprio elettorato e indirizzarlo verso candidati «esterni».

Meridionews sceglie un titolo azzeccato per descrivere questa ipotesi: «Lega e M5S potrebbero scegliere il biscotto». In realtà al momento i due partiti si attestano su una linea di prudenza. Alessandro Pagano, uomo forte di Salvini in Sicilia, al sito spiega: «Sia nella Lega che nei Cinquestelle si ha uno stile che consente a ciascuno di guardare all'altro con attenzione, ma non siamo adusi ad apparentamenti, siamo partiti seri noi. Con Giancarlo Cancelleri proveniamo dalla stessa città, ci siamo rispettati, ci rispettiamo e ci rispetteremo».

I Cinquestelle a loro volta fanno sapere che non verranno date indicazioni di voto per il secondo turno, ma non chiudono il dialogo. «I voti al Movimento - spiega Giancarlo Cancelleri a Meridionews - non sono voti "nostri", sono i voti della gente. Noi invitiamo comunque ad andare a votare, perché chiunque sarà eletto deciderà il futuro della sua comunità per i prossimi cinque anni. Noi non facciamo alleanze, ma siamo pronti a dialogare con tutti su programmi e progetti. Non ci saranno scambi di poltrone, ma siamo rispettosi dell'esperienza elettorale degli altri».

Chi non crede che Lega e Movimento Cinquestelle possano trovare un terreno comune per un accordo al ballottaggio è Giampiero Cannella, coordinatore regionale per la Sicilia Occidentale di Fratelli d'Italia. «Mi auguro che la Lega faccia prevalere la sua appartenenza a un'area politica che c'è stata e ci sarà in futuro, ovvero il centrodestra. Giocare questa partita con lo schema gialloverde significherebbe giocare una battaglia di retroguardia con la testa girata all'indietro, scegliere qualcosa ormai superato dai fatti che non è più nella mente degli italiani». Il tutto mentre il coordinatore siciliano di Forza Italia Gianfranco Miccichè, laboratorio per laboratorio, invoca un nuovo patto del Nazareno: «Sarebbe la cosa da fare.

D'altra parte il ritorno di un bisogno a stare insieme dei moderati matura a prescindere dalla mia volontà».

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