Politica

Quanti flop da quando comanda Casaleggio jr

Il figlio di Gianroberto ha ereditato la guida del movimento, ma non ne azzecca una

Quanti flop da quando comanda Casaleggio jr

Dal padre ha ereditato l'erre moscia, il carattere riservato e poi l'azienda, la Casaleggio Associati Srl, di cui ora è lui il presidente. Ma per quanto Davide Casaleggio sia dietro ad alcune intuizioni del papà (l'e-business applicato al M5s) e da ex enfant prodige degli scacchi non difetti certo di doti strategiche, all'erede mancano due caratteristiche che invece Gianroberto aveva: la passione per la politica e la visione. Non è un caso che da quando al timone dei Cinque stelle, dopo la morte del padre nell'aprile scorso, c'è Casaleggio jr, il movimento abbia inanellato una serie preoccupante di sbandate, dal caos Campidoglio alla figuraccia sui gruppi del Parlamento Ue, in cui Davide Casaleggio ha responsabilità dirette. Il suo esordio politico era stato proprio a Bruxelles, quando apparve dietro Beppe Grillo nell'incontro con Nigel Farage per decidere le alleanze. Sembrava un grigio tecnico arrivato lì solo per dare una mano al padre, più interessato al marketing on line e alle strategie di Rete della Casaleggio Associati che alla lotta politica in Italia, e invece il destino ha voluto che prendesse molto presto il posto del padre, a fianco di Grillo, anche un po' sopra di lui visto che le chiavi della macchina M5s (la piattaforma di voto dei parlamentari, i dati sugli iscritti) le possiede Davide Casaleggio, non il comico.

Laurea in Economia aziendale alla Bocconi, poi carriera nella ditta di famiglia, Davide Casaleggio si è ritrovato in un ruolo, quello di co-leader politico, che non gli viene naturale. E i segni si vedono, col divampare delle lotte tra correnti (specie a Roma) e gli inciampi continui del movimento. Il paragone col padre, con cui i Cinque stelle sono passati da essere un fan club di Beppe Grillo ad un movimento politico da milioni di voti, è dietro ad ogni angolo. «Il padre aveva i sogni, il figlio li traduce in tattiche e azioni pratiche. Il padre faceva riunioni a porte aperte, il figlio riunioni a porte chiuse - si legge in Supernova, il libro-verità sul M5s scritto dall'ex Casaleggio boy Marco Canestrari insieme all'ex ufficio stampa del movimento Nicola Biondo - Casaleggio jr sta simpatico a pochi e si scontra spesso con gli altri soci, all'occorrenza fa valere il suo status. Persona riservata e abitudinaria. Il padre era autorevole. Davide impone metodi e obiettivi. Conta l'obiettivo è il suo motto». Abitudinario, freddo, metodico: «Gianroberto offriva sempre la colazione, pagava lui per tutti, commentava qualche fatto di cronaca o accennava a qualche idea, poi si saliva tutti su al secondo», invece Davide «a colazione prende sempre brioche e succo di pera. Ogni giorno, brioche e succo di pera. Tanto è pieno di idee Gianroberto, tanto è metodico suo figlio».

Il londinese The Times gli ha appena dedicato un articolo definendolo «il misterioso mezzo britannico (la madre è inglese, ndr) web-guru che ha il potere sulla città di Roma», perché sarebbe lui a telecomandare la giunta Raggi. Parla poco, si fida di pochissimi, il suo cerchio magico si compone di Luigi di Maio, il consigliere bolognese Max Bugani e l'europarlamentare David Borrelli (autore del pasticcio a Bruxelles), e poi Piero Dettori, ex manager della Casaleggio ora, insieme a Bugani e Borrelli, componente dell'Associazione Rousseau, struttura parallela al M5s che gestisce tutte le votazioni.

Presidente, Davide Casaleggio.

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