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Ma quanto si piacciono Putin e Trump

A Mosca puntano molto sull'uomo che promette relazioni più amichevoli

Ma quanto si piacciono Putin e Trump

New York - Un insolito e reciproco scambio di complimenti che assomiglia ad un vero e proprio endorsement: il presidente russo Vladimir Putin è entrato a gamba tesa nella campagna elettorale per le presidenziali del 2016, spezzando una lancia a favore di Donald Trump. E il re del mattone ringrazia, cogliendo l'occasione per ribadire che con lui alla Casa Bianca, i rapporti tra Washington e Mosca sarebbero decisamente migliori. Durante la conferenza stampa di fine anno, il leader del Cremlino ha detto che Trump, candidato alle primarie repubblicane, è una «persona fuori dal comune, di talento, senza alcun dubbio». «Non spetta a noi giudicarne i pregi, ma è il leader assoluto della corsa presidenziale», ha chiosato Putin. Affermazioni che hanno fatto sorridere il miliardario newyorkese: «È sempre un grande onore ricevere complimenti da un uomo così rispettato, nel suo Paese e oltre», ha replicato Trump durante un comizio a Columbus, in Ohio. «Ho sempre pensato che la Russia e gli Usa dovrebbe essere in grado di lavorare bene insieme per sconfiggere il terrorismo e portare la pace nel mondo - ha aggiunto - per non parlare del commercio e di tutti gli altri benefici derivanti dal rispetto reciproco». Trump, insomma, ha approfittato delle «carinerie» del presidente russo per spostare la discussione dal lato personale ai contenuti politici, ribadendo la sua intenzione di lavorare su un rapporto più stretto con la Russia, cambiando rotta nelle relazioni estere attuali. I commenti di Putin su Trump «suonano piuttosto vicino» ad un endorsement alla presidenza, ha commentato da parte sua il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest. Dopo l'elogio del candidato repubblicano, Putin ha però precisato che «la Russia vuole sviluppare i rapporti con l'America e con qualunque presidente i cittadini decideranno di eleggere». E a chi gli ha domandato cosa ne pensa delle affermazioni anti-musulmani e anti-immigrati di Trump, ha risposto: «Per quanto riguarda le cose interne, le frasi che lui usa per aumentare la sua popolarità, tutto ciò non riguarda la Russia, e non spetta a noi giudicarle». Insomma, a Putin non interessa la retorica elettorale utilizzata dal candidato Gop, quanto piuttosto la sua apertura verso di lui e verso la Russia. «Dice che vuole passare a un altro livello di relazioni, a un livello più stretto e più profondo di rapporti. Come possiamo non dare il benvenuto a ciò? Naturalmente gli diamo il benvenuto», ha sottolineato Putin.Che Trump cerchi l'intesa con il leader del Cremlino non è un segreto, anzi nel corso della campagna elettorale ha già ribadito più volte che con lui alla Casa Bianca «non ci sarebbero il tipo di problemi che ci sono ora» con l'amministrazione Obama. Mentre in diversi vedono la Russia come un problema per gli Stati Uniti, per Trump «potrebbe invece essere una grande risorsa». Con il reciproco scambio di complimenti, il miliardario newyorkese ha preso ancora di più le distanze anche da Hillary Clinton, colei che in molti considerano già la candidata democratica alle presidenziali.

E che nel marzo dello scorso anno aveva paragonato l'operato di Putin in Crimea a quello di Hitler prima della Seconda Guerra Mondiale con le popolazioni di etnia tedesca in Cecoslovacchia e Romania: una offesa che Putin difficilmente dimenticherà o giustificherà con la retorica pre-elettorale.

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