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"Elementi e suoni anomali sul volo". Dalle scatole nere l'ipotesi bomba

Una vampata registrata dal satellite: non sarebbe stato abbattuto ma fatto esplodere da un kamikaze

"Elementi e suoni anomali sul volo". Dalle scatole nere l'ipotesi bomba

Nelle scatole nere l'eco di «suoni anomali per un volo regolare». A terra tra i resti dell'Airbus 321 della compagnia russa Metrojet, esploso sabato 23 minuti dopo il decollo dall'aeroporto di Sharm el-Sheikh «elementi anomali che non fanno parte dell'aereo». Ed infine nella memoria d'un satellite statunitense, in orbita sabato sopra il Sinai, le immagini all'infrarosso di una vampa di calore proprio dove incomincia la caduta del volo KGL 9268. Una vampata che da una parte fa escludere l'ipotesi di un missile, ma dall'altra incoraggia, soprattutto se unita al ritrovamento d'elementi anomali fra i rottami, l'ipotesi di una bomba portata da un kamikaze o piazzata da un terrorista infiltrato nell'aeroporto di Sharm El Sheik.

La vampa di calore

È stata registrata, secondo la Cnn, dai rilevatori agli infrarossi di un satellite americano in orbita sopra il Sinai. Il rilevamento, se confermato, escluderebbe la teoria di un missile lanciato dalla cellula dello Stato Islamico. Gli infrarossi avrebbero permesso di distinguere non solo l'ordigno in avvicinamento, ma anche la fiammata causata dal lancio. La vampata avvalora piuttosto la possibilità di una deflagrazione a bordo causata da una bomba oppure da un sabotaggio o un incidente capaci di far esplodere i serbatoi di carburante.

La bomba a bordo

Ibrahim Al Asiri, il mastro artificiere di «Al Qaida nella Penisola Arabica» realizza da anni vari ordigni basati sull'utilizzo di pentrite o liquido non individuabili ai controlli di sicurezza. La sua creazione più famosa è la bomba alla pentrite (Petn) nascosta nelle mutande del nigeriano Faroul Moutallab con cui tenta di far saltare un aereo in atterraggio a Detroit il giorno di Natale del 2009. Un ordigno simile indossato da un attentatore suicida può aver crepato la fusoliera causando una violenta depressurizzazione ed il distacco della coda. Ma s'indaga anche sull'ipotesi di una bomba nascosta nelle valigie grazie alla complicità di un terrorista infiltrato nel settore bagagli.

Il sabotaggio

I terroristi potrebbero aver infiltrato un proprio esperto all'interno del settore che cura la manutenzione degli aerei. Il sabotatore potrebbe aver favorito il cedimento strutturale della coda dell'Airbus già riparata dopo un incidente in quel punto subito durante un atterraggio al Cairo nel 2001.

Il cedimento strutturale

Vi sono almeno due precedenti di cedimenti strutturali causati dal deterioramento di precedenti riparazioni. Nel maggio 2002 un Boeing 747 della China Airlines si spezza in varie parti dopo il distacco della sezione di coda riparata 22 anni prima. Nell'incidente muoiono 225 persone. Nel 1985 un Boeing 747 della Japan Airlines perde una parte della coda aggiustata sette anni prima. L'equipaggio controlla il volo per 46 minuti, ma alla fine l'aereo precipita causando la morte di 524 persone.

Il missile a spalla

Il 26 gennaio 2014 un missile a spalla Strela 2 lanciato da «Ansar Bait Al Maqdis», la formazione affiliata allo Stato Islamico attiva nel Sinai, abbatte un elicottero militare egiziano, non lontano da dove è caduto l'Airbus 321, uccidendo i cinque soldati a bordo. I missili di quel tipo, arrivati nel Sinai dopo le razzie nei depositi libici di Gheddafi, non superano i 4 chilometri di gittata. L'esplosione del volo avviene 23 minuti dopo il decollo quando l'aereo è già oltre i 9000 metri di quota. Questo fa escludere l'ipotesi missile. Per poterlo utilizzare i terroristi avrebbero dovuto infiltrare un commando ad un chilometro dalla pista di decollo.

L'aereo sarebbe però esploso nelle immediate vicinanze.

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