Cronache

Quei genitori col cuore a pezzi che aspettano corpi su cui piangere

Il silenzio dei coniugi Valent, la forza dei Borghi: "Siamo distrutti dal dolore"

Quei genitori col cuore a pezzi che aspettano corpi su cui piangere

Ha deciso di aspettarla a casa. Con il cuore a pezzi, consapevole che l'animo non avrebbe retto. Senza la forza di partire, né di tornare, di parlare, di muoversi. Chiuso nel silenzio della sua abitazione a Venzone (Udine) c'è un papà che piange. Egilio Valent non ce l'ha fatta a salire sull'aereo insieme alla moglie Anna e alla seconda figlia diciassettenne Sara, per andare a riprendersi il corpo senza vita di Elisa a Tortosa. Le ha accompagnate in aeroporto a Venezia, e le ha lasciate andare. In Catalogna, c'è andata mamma, con Sara.

Con «una forza che non so descrivere la signora sta affrontando tutto quanto» perché «non è ancora il momento» di piangere per sempre. «Prima ci sono le procedure, il rientro della salma, che stiamo accelerando e che speriamo avvenga al massimo entro domani» dice il sindaco Fabio Di Bernardo in perenne contatto con la famiglia.Lo strazio di mamma Antonietta e papà Alessandro, genitori di Serena Saracino, ieri di ritorno in Italia insieme alla salma della loro «amatissima bambina», ha già anestetizzato due vite in un pensiero agghiacciante che il medico torinese ha affidato ai cronisti negli attimi successivi alla tragedia: «Le vittime di questo incidente saranno quindici, non tredici, perché una volta rientrati a Torino io e mia moglie la faremo finita, vivevamo per lei», la loro unica e brillante figlia che correva verso la laurea in Farmacia.

Quella fede così salda che Paolo e Anna avevano trasmesso al cuore generoso di Francesca Bonello, sta affrontando in queste ore la sua prova più dura: «L'abbiamo vista, sì», dicono sconvolti i genitori della ragazza dagli occhi azzurri, studentessa di Medicina a Genova con la vocazione del camice bianco e del volontariato. Marta, la sorella minore, li ha aspettati tutti a Genova, dove stamattina si svolgeranno i funerali, in quella Chiesa del Gesù che Francesca non aveva mai smesso di frequentare. «Siamo distrutti dal dolore»: le forze le erano subito venute meno ed è rimasta nella sua casa di Roma anche Maria Teresa, la madre di Elisa Scarascia Mugnozza, studentessa di Medicina della Sapienza. In Spagna, a riprenderla, è immediatamente volato il papà Giuseppe, non appena il telegiornale aveva dato la notizie e il cellulare di sua figlia aveva smesso di squillare. Fabrizio e Cecilia Borghi, sono sprofondati nella certezza della morte della loro Lucrezia dopo che per ore la speranza che fosse tra i feriti aveva dato loro la forza di affrontare quel viaggio all'ospedale di Tortosa. Aspettando solo di riportarla a casa, a Greve in Chianti, dove ad attenderla ci sono anche i nonni, disperati. Aggrappati alla luce e poi sprofondati come i genitori di Elena Maestrini, la studentessa di Firenze che si è spenta poche ore dopo il ricovero in ospedale.«È lei». La loro Valentina era stata la prima vittima confermata dalla Farnesina.

Gerardo e Giulietta Gallo, hanno pregato per ore di vederla nell'hotel dei sopravvissuti.LBul

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