Quei sospetti dei dem sui renziani rimasti nel Pd

Nel Pd crescono i timori che i parlamentari vicini a Renzi rimasti nel partito possano remare contro e agevolare le manovre di Italia Viva

Quei sospetti dei dem sui renziani rimasti nel Pd

I renziani rimasti nel Partito Democratico sono visti con un (bel) po' di malfidenza. Già, nel Pd montano i timori che i parlamentari vicini a Matteo Renzi, che però non lo hanno seguito (ancora?) in Italia Viva, possano remare contro, agevolando le manovre politiche dell'ex segretario.

I dem hanno accolto con stupore l'ultima uscita dell'ex senatore Pd, che ha espresso il proprio sostegno – sconfessando Andrea Orlando – all'idea del Guardasigilli M5s Alfondo Bonafede, promotore del sorteggio per i membri del Consiglio Superiore della Magistratura. E Orlando, piccato, ha così commentato l'uscita dell’ex compagno di partito: "Sulla giustizia, non è questa l’unica affinità tra i due…".

Insomma, la sensazione di Nicola Zingaretti and co. è quella che i renziani rimasti nel Pd possano fare da stampella a Italia Viva, nonostante tutte le rassicurazioni dei diretti interessati, che non hanno condiviso la scissione e la fondazione di una nuova forza politica "centrista".

Da Anna Ascani ad Alessia Morani, passando per Andrea Marcucci e l'ex fedelissimo Luca Lotti: sono visti con sospetto, nonostante la rottura con Renzi sia arrivata per davvero.

Un sospetto comunque lecito, visto che gli esponenti di Italia Viva continuano a raccontare che presto saranno seguito da diversi altri parlamentari, tra cui altri del piddì.

Tutto rimane in sospeso fino al 18 ottobre, quando a Firenze si terrà la tre giorni della Leopolda, che darà molte delle risposte che in questi giorni si vanno cercando invano.

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