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Quelle scimmiette grilline: trio comico a loro insaputa

Caso Capuozzo (sindaco di Quarto). La video-difesa dei grillini sul web è già un caso. Uno giocherellava col cellulare, l'altro teneva in mano dei fogli, senza scordare di annuire all'unisono. Il risultato? Da fare invidia a Checco Zalone

Quelle scimmiette grilline: trio comico a loro insaputa

Checco Zalone sta già tremando. Di fifa e di invidia. Ma come, gongolava perché Aldo, Giovanni e Giacomo per questo giro stavano fermi ed ecco irrompere un nuovo Trio, mille volte più comico. Che rischia di abbattere il suo fresco record. Non di incassi, sulla rete si va gratis, ma di popolarità sì. Macché Lopez, Solenghi e Marchesini redivivi, macché Gialappas, macché Fazio, Gramellini e Frassica. Sì, fanno, o facevano, tutti morir dal ridere, ma questi non li batte nessuno. In stretto ordine alfabetico, Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio e Roberto Fico. Come sarebbe chi sono? Sono la Trimurti dei Cinquestelle, i Re Magi della Terza Repubblica, la Santissima Trinità scesa in Terra a miracol mostrare.

O meglio, per spiegare al popolo bue come giornali, radio e tv abbiano preso un clamoroso abbaglio sul caso del sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo. Seduti, uno di fianco all'altro su un tavolino di un salottino della Camera, hanno sciorinato in video (destinato a «milioni di persone») le ragioni della propria innocenza. Di Battista in mezzo, Di Maio a sinistra, Fico a destra; due in completo blu, Fico con i jeans; Di Maio con la cravatta sulla camicia bianca, gli altri due a camicia azzurrina aperta. Non si sa se abbiano tirato a sorte, fatto sta che per primo ha parlato Di Battista. Con i due compari a strettissimo contatto di cosce e braccia che non sapevano bene che espressione fare di fronte alla telecamera che inquadrava imperterrita tutti i tre insieme. Così Fico giocherellava con lo smartphone e Di Maio teneva ben stretti in pugno dei fogli immacolati.

Non mancando, nessuno dei due testimoni silenziosi, di annuire di continuo alle sentenze declamate dal primo oratore. La parola è poi toccata a Fico e infine a Di Maio. Stesso copione e medesimo affanno della coppia temporaneamente muta di simulare, a suon di spericolati movimenti facciali, perfetta identità di vedute con lo sproloquio di chi stava tenendo banco. Prima della sparata conclusiva di Di Battista. Dopo nove minuti e quaranta di blabla e faccette assortite è calato finalmente il sipario. C'erano una volta tre scimmiette, ma ci sentivano e ci vedevano benissimo.

E purtroppo parlavano.

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