Cronache

Quell'incredibile strada tra i monti creata dagli Alpini sulle orme dei walser

Un saggio per riscoprire il percorso di secoli di guerre e migrazioni

Quell'incredibile strada tra i monti creata dagli Alpini sulle orme dei walser

In montagna non ha senso misurare le distanze in linea retta. Un posto non è vicino se dista dieci chilometri ma in mezzo c'è un massiccio da scalare. In montagna conta se c'è la via o non c'è. Tutto si piega alle isoipse. E in montagna i confini sono labili, ci sono valli che comunicano meglio con lo straniero che quelle del suo Paese di appartenenza. Ci sono gruppi linguistici ed etnici che si sono sparpagliati nei dedali tra le cime alpine e che sono rimasti isolati e coesi per secoli. Come i walser. Ad esempio i primi coloni che fondarono il borgo di Alagna in Valsesia discesero dal Vallese, attraverso il colle del Turlo, per cercare pascoli, alpeggi, boschi. E li trovarono fondando così nel XIII secolo uno dei loro borghi più prosperi.

Ma questa via che passa per il colle, chiamato la piccola porta in vallese, non ha esaurito così la sua vita. Altri piedi hanno continuato a calcarla. Fu zona di transito di minatori: sia Alagna che Macugnaga erano ricche d'oro. Il passo fu punto strategico durante le guerre di successione del Monferrato a inizio del Seicento. Nell'800 fu meta dei grand tourers e degli scienziati del tardo illuminismo che si misuravano nel grand tour del Monte Rosa. E non mancano le personalità. Nel 1885 la strada fu percorsa da Achille Ratti (futuro papa Pio XI).

Tutte queste storie a cavallo del confine e le vicissitudini militari seguenti si sono trasformate in un libro: Quota 2738. La strada militare del colle del Turlo. Il volume porta la firma di Edoardo Frittoli e nasce da un'idea di Emilio Stainer, Sergio Degasparis e Pietro Ferraris e ripercorre la nascita e le vicende di un itinerario d'alta montagna. Il cuore dell'opera racconta l'intervento degli alpini, tra gli anni Venti e Trenta, per realizzare sul colle una strada militare. Come ci spiega l'autore del volume, «la strada militare del Turlo è stata costruita da contingenti del 4°Reggimento Alpini (Btg. Intra, Btg. Ivrea e Btg. Monte Levanna) tra il 1929 ed il 1931 con i primi interventi già nel 1925. Si colloca come opera di mezzo tra la Linea Cadorna e il Vallo Alpino del decennio successivo. L'utilità strategico-militare? Alla metà degli anni '20 la Germania era vista ancora come un nemico che avrebbe potuto violare la neutralità del confine svizzero». L'invasione non ci fu ma la strada ebbe comunque un suo ruolo nella Seconda guerra mondiale. Sempre Frittoli: «Nel luglio 1944 la strada fu utilizzata dai partigiani braccati dai rastrellamenti nel tentativo di fuggire verso le valli attigue e la Svizzera». Durante la fuga verso il Turlo, otto Carabinieri e otto partigiani furono catturati e fucilati.

Ma nemmeno questa fu la fine della vicenda. La strada fu oggetto anche di progetti utopistici. Si sognava di ampliarla con una carrozzabile per collegare Macugnaga-Alagna e Gressoney. Ora resta una magnifico sentiero pieno di storia.

Il libro che questa storia la racconta verrà presentato ad Alagna sabato alle 21 (Teatro Unione Alagnese) tra le iniziative per la festa del gruppo alpini Alagna Valsesia.

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