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Radicali stile Dc: scoppia la guerra delle tessere

Anomala impennata di adesioni: Tabacci iscrive 300 persone. E partono i ricorsi

Radicali stile Dc: scoppia la guerra delle tessere

Roma La guerra delle tessere contagia anche i Radicali, confluiti in +Europa, il partito alleato del Pd alle ultime elezioni politiche. Dal 25 al 27 gennaio a Milano, il Movimento, nato dalla fusione tra Radicali Italiani di Riccardo Magi, Forza Europa di Benedetto della Vedova e dal Centro Democratico di Bruno Tabacci, si riunirà per il primo congresso nazionale: assemblea che dovrà eleggere il nuovo segretario nazionale e guidare la trasformazione di +Europa da lista in partito.

A oggi, i candidati in campo sono due: Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni che a metà dicembre ha annunciato l'adesione a +Europa e l'intenzione di correre da indipendente alla segreteria, e Benedetto Della Vedova che gode dell'appoggio di Tabacci e Bonino. A complicare un percorso congressuale, che sembrava tranquillo, l'impennata di adesioni registrata nelle ultime settimane. Pare che Tabacci, un lungo passato nella Dc prima di soccorrere la lista della Bonino alle ultime elezioni politiche, avrebbe consegnato ai vertici di +Europa un elenco con 300 adesioni. Tutte persone che fanno parte della componente politica di Centro democratico: Tabacci si è impegnato inoltre a versare somma di 15mila euro. La singola tessera costa 50 euro. Le 300 adesioni di Tabacci (che porterebbero +Europa a superare la soglia dei 2.000 iscritti) sono state impugnate da un consigliere di Radicali Italiani, Rocco Berardo. Il ricorso di Berardo si aggancia all'articolo 6.4 dello statuto provvisorio del lista Bonino: la norma, infatti, ammette solo iscrizioni individuali e vieta quelle collettive. Però non ci sarebbero solo le 300 adesioni di Tabacci nel mirino del consigliere dei Radicali ma anche un altro pacchetto di iscrizioni che sono attribuibili alla componente politica del candidato alla segreteria Della Vedova.

Insomma, non è ancora nato ma il partito della Bonino, che alle ultime elezioni ha raccolto il 2,8 % e a cui guarda con interesse l'ex ministro Carlo Calenda, è già alle prese con ricorsi e guerre di tessere. Ma c'è un altro aspetto, collegato ai ricorsi: secondo il regolamento congressuale (art 2 comma 4) se entro il 18 dicembre 2018 si fossero raggiunti i 2000 iscritti, al congresso di gennaio ogni iscritto potrebbe portare con sé la delega di un altro iscritto esercitando quindi un doppio voto.

A sciogliere il nodo sarà la commissione di garanzia che si riunirà il 3 gennaio.

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