Marco Gemelli
Firenze Dodici ore per rievocare dettagli, approcci, gesti. «Per rafforzare le accuse», dirà al termine dell'udienza fiume uno dei legali delle ragazze; o contestarle, come hanno provato gli avvocati dei carabinieri. Interrogatori lunghi, estenuanti, nervosi conclusi oltre le 22. Le due ragazze sembravano ancora più giovani dei loro vent'anni scarsi. Struccate, capelli lunghi e sciolti, occhi velati dall'emozione. Hanno rievocato la serata iniziata i festeggiamenti al Flò e finita alle 6 del mattino in ospedale: «Siamo state violentate da due carabinieri in divisa». Pietro Costa e Marco Camuffo, 32 e 47 anni. Ieri, solo Costa era presente in aula, difeso dagli avvocati Giorgio Carta e Andrea Gallori. L'interrogatorio è stato lunghissimo, doloroso, spigoloso. Interrotto più volte dalle lacrime delle ragazze, e da un malore di una di loro. Alla fine, l'accusa è soddisfatta. Ma le difese sperano nelle loro contro indagini: «Nella memoria del telefonino c'è il numero di una delle ragazze», dice l'avvocato Carta, per sostenere la tesi del consenso. E le scuse già fatte dall'Arma? «Ma quali scuse, sono stati dei fessi a farle salire in macchina».
Sarà un dibattimento aspro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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