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Raggi bifronte: attacca i dem ma ci ripensa e smorza il post

Un po' dottor Jekyll e un po' mister Hyde

Raggi bifronte: attacca i dem ma ci ripensa e smorza il post

Roma. Un po' dottor Jekyll e un po' mister Hyde. O, volendo essere, contemporanei un po' J-Ax e un po' Fedez con Vorrei ma non posto. Il nuovo sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha una doppia personalità, almeno a quanto lascia intravedere la propria pagina Facebook sulla quale venerdì scorso ha dato notizia di essere stata interrogata dalla Procura di Roma. I magistrati della Capitale, infatti, hanno aperto un fascicolo senza ipotesi di reato per il conferimento di incarichi di consulenza legale tra il 2012 e il 2014 all'avvocato Raggi da parte della Asl Roma F di Civitavecchia. Un regolamento impone l'iscrizione in un apposito albo di cui la Raggi, a quel tempo consigliera comunale non faceva parte. Di qui l'esposto presentato dal dirigente Pd, Renato Ienaro, tramite l'associazione «Libertà e progresso».

Ebbene, venerdì sera verso le 22 il sindaco così commentava la vicenda definendola un «modo bieco per tentare di abbattermi prima del voto» e di aver «chiarito ogni aspetto» con i pm. Poi, l'attacco al Partito democratico. «Mentre il Pd, da parte sua, cerca pretestuosamente di attaccarci su ogni fronte, noi continuiamo a lavorare per la città», ha scritto sul social network. Dopo poche ore il post è stato così modificato: «Mentre qualcuno, da parte sua, cerca pretestuosamente di attaccarci». Come si può notare è scomparso il riferimento al partito guidato dal premier Matteo Renzi, prassi insolita per i grillini, noti per la loro vis polemica.

Probabilmente Raggi avrà voluto tener fede al proprio ruolo istituzionale di rappresentante dell'intera cittadinanza e, dunque, evitare di eccedere nelle invettive. O forse qualcuno gliel'avrà suggerito. O forse non avrà voluto inasprire i rapporti con il principale gruppo di opposizione in Campidoglio.

Anche perché da settembre si dovrà portare a termine una programmazione finanziaria che inizia, per la Capitale, con i peggiori auspici.

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