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La Raggi contro il boldrinismo: "Sindaca? Chiamatemi Virginia"

Oggi l'insediamento formale come nuovo sindaco di Roma. La Raggi: "Presenterò la mia squadra il 7 luglio"

La Raggi contro il boldrinismo: "Sindaca? Chiamatemi Virginia"

La squara di governo non è ancora pronta. La presenterà il 7 luglio. Per i nomi degli assessori, insomma, bisogna aspettare ancora un po' di tempo. Una cosa, però, Virginia Raggi la mette in chiaro sin da subito: "L'Accademia della Crusca afferma che si può dire la sindaca, non mi fa impazzire ma mi adeguo. Se volete chiamatemi pure Virginia...". Una semplice battuta per archiviare una volta per tutte il boldrinismo, ovvero quel movimento capitanato dal presidente della Camera Laura Boldrini che declina al femminile qualsiasi sostantivo (anche quando è contro la nostra lingua).

È arrivata in Campidoglio a bordo di un auto elettrica, Virginia Raggi, per l'insediamento formale come nuovo sindaco di Roma (guarda il video). Scesa dalla macchina guidata dal consigliere grillino Daniele Frongia, in tailleur con gonna blu e scarpe a mezzo tacco, il primo cittadino ha salutato con un cenno della mano cittadini e turisti presenti sulla piazza, che l'hanno applaudita, per poi indossare la fascia tricolore e avvicinarsi alla folla di cronisti e fotografi per rilasciare alcune dichiarazioni. "È un momento storico e importante per la nostra città", ha detto la Raggi ipromettendo di dare tutta se stessa "per restituire a Roma la bellezza che merita!".

La giornata di insediamento è stata dettata da un fitto cerimoniale. Prima la deposizione di una corona di fiori all'Altare della Patria, presso il sacrario del Milite Ignoto, poi a Porta San Paolo dove ha ricordato i caduti per la difesa di Roma tra l'8 e il 10 settembre del 1943. "Qui - ha raccontato - ho avuto modo anche di parlare con alcuni rappresentanti dell'Associazione Nazionale Partigiani che mi hanno portato il loro caloroso affetto e i ricordi di quei giorni bui che mai la nostra città dovrà dimenticare". Quindi, ha fatto visita alle Fosse Ardeatine e al Tempio Maggiore, la Sinagoga della capitale, "onorando la targa in memoria delle vittime della Shoah". A fine giornata, poi, si è affacciata per la prima volta dal balconcino del suo ufficio con vista sui Fori Imperiali.

Ha sostato alcuni istanti sul piccolo terrazzo, poi si è portata le mani al volto, evidentemente commossa (guarda la gallery), ed è rientrata.

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