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Raggi: "Sono arrabbiata, Tria non tolga fondi a Roma"

Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, invita il ministro Giovanni Tria a ripristinare i 180 milioni di euro tolti alla Capitale e si dice "tranquilla" per l'esito del processo

Raggi: "Sono arrabbiata, Tria non tolga fondi a Roma"

" Spero che ci ripensi e lavorerò per questo". Una Virginia Raggi, alquanto "arrabbiata", si rivolge così nei confronti del ministro dell'Economia, Giovanni Tria, reo di aver tolto 180 milioni di euro destinati a Roma.

"Penso che se Tria continua in questa direzione non faccia un torto a Virginia Raggi, ma a Roma e a tutti i romani", dice il sindaco della Capitale raggiunta dai microfoni di "W l'Italia - Oggi e domani", il programma di approfondimento condotto da Gerardo Greco su Retequattro."Mi batterò in Parlamento - aggiunge la Raggi - perché questi fondi vengano mantenuti. Erano 60 milioni per il triennio. Alla fine si dice sempre tutti vogliono bene a Roma, sembra che siano sempre pronti ad aiutarla, poi quando c'è davvero da 'fare i fattì, come si dice, i risultati sono questi…li vediamo". La Raggi, in attesa dell'esito della sentenza relativo al processo in cui è indagata per falso per la nomina di Renato Marralla guida della Direzione Turismo, si dice "tranquilla". Sull'ipotesi di dimissioni in caso di condanna, risponde: "Ne riparliamo tra due settimane?". La Raggi, infine, esprime un giudizio positivo sull'esecutivo Conte:"A me sembra che questo Governo si sia impegnato per fare cose concrete. Poi tutte le polemiche che si sentono continuamente sui giornali riguardo possibili contrasti, divisioni, le percentuali…queste sono francamente polemiche un pò da vecchia politica che secondo me hanno anche un pò stancato". Sulla diversità delle due forze che compongono il governo, Lega e M5S, spiega; "Quando c'è un obiettivo comune, non importa se l'obiettivo sia connotato in qualche modo, se è giusto, si porta avanti insieme. Credo che queste due forze politiche abbiano trovato un buon punto di equilibrio". Roma come luogo di divisione tra i due vicepremier? "No, assolutamente no. Spero anzi che Roma sia un luogo nel quale lavorare tutti insieme. Io sono la prima a far sì che questo avvenga. Sono la prima a cercare di coinvolgere.

Roma ha bisogno che non solo ci sia una massima attenzione del sindaco, ma ha bisogno della massima coesione da parte di tutte le forze politiche da parte del Governo", conclude il sindaco di Roma.

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