Politica

La Rai gialloverde si inventa una poltrona in più

Martedì il Cda sceglierà i direttori di Rete. E un vicepresidente, per timore del ricorso anti Foa

La Rai gialloverde si inventa una poltrona in più

Governare stanca, e nel caso dell'attuale esecutivo sembra produrre più danni che altro. Per fortuna c'è il sottogoverno, che garantisce lo sport che più sembra appassionare il dinamico duo Salvini-Di Maio: le nomine. E naturalmente la Rai è la palestra ideale per questa attività.

Che martedì metteranno a segno la nuova tornata di occupazione di poltrone: il Cda Rai è convocato per designare i direttori di rete. Al timone dell'ammiraglia RaiUno dovrebbe andare Teresa De Santis, a RaiDue l'immarcescibile Carlo Freccero, a RaiTre verrebbe confermato Stefano Coletta. La scelta più interessante, secondo i bene informati, sarebbe la prima: non tanto per la statura del personaggio prescelto (la De Santis, ex giornalista del Manifesto, galleggia in Rai da tempo immemorabile, è stata anche vicedirettore di RaiUno ma ha passato gli ultimi anni relegata, per ragioni poco note, nel punitivo parcheggio di Televideo) quanto perché la sua nomina sarebbe il frutto di un furibondo braccio di ferro tra Salvini e l'ad Rai Salini. Il capo della Lega voleva a tutti i costi la promozione di Casimiro Lieto, noto per essere l'autore della Isoardi nella attuale e assai sfortunata edizione della Prova del Cuoco. Non la ha ottenuta, e allora - raccontano - ha virato sulla De Santis, che con Lieto ha collaborato in molti programmi negli scorsi anni. Per Lieto, dicono i gossip di Viale Mazzini, potrebbe scattare quindi una successiva promozione. La collocazione politica di De Santis è stata articolata negli anni: era al fianco di Del Noce in era berlusconiana, poi è stata tra le fondatrici del primo «sindacato grillino» in azienda, poi una breve parentesi filo-Pd in epoca renziana. Martedì dovrebbe essere nominata in quota Salvini, con l'assenso M5s. Grillino doc è stato Freccero, nonostante la passione si sia un po' raffreddata quando è saltata la sua nomina a presidente della Rai. Ultimamente pare aver scoperto la new wave «sovranista», e ha ottimi rapporti col fantasioso ministro Savona. Ora, a 70 anni suonati e da pensionato, si accontenterà di fare per un anno (e senza stipendio, perché la legge vieta i cumuli) il capo di RaiDue in quota Di Maio, che è pur sempre meglio di niente.

Quanto a RaiTre, che ha un budget molto più limitato, non pare aver suscitato appetiti altrettanto forti. Quindi Salini potrà confermare il «tecnico» Coletta, che in questi anni ha prodotto buoni risultati. Martedì il CdA dovrebbe anche introdurre una carica mai esistita prima. Sul presidente Foa pende infatti un ricorso al Tar contro la sua nomina, presentato dalla consigliera Pd Rita Borioni. Per evitare che a subentrargli, in caso di sospensione, sia proprio Borioni in quanto consigliera anziana, verrà quindi inventata una poltrona tutta nuova, quella di vicepresidente.

Il fortunato prescelto per i galloni dovrebbe essere Giampaolo Rossi, nel Cda in quota FdI ma schieratissimo con Foa.

Commenti