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Rai, governo battuto al Senato sul canone

Con 121 voti a 118 approvati gli emendamenti delle opposizioni e della minoranza dem. Il 4 agosto nomina del Cda

Rai, governo battuto al Senato sul canone

Il governo e la maggioranza sono stati battuti al Senato in occasione delle votazioni su emendamenti della minoranza Pd, Forza Italia e Movimento 5 Stelle, che sopprimono l’articolo 4 del ddl di riforma della Rai. L’articolo 4, ora soprresso, prevede la delega al governo per la disciplina del finanziamento pubblico della Rai. Di fatto Con 121 sì contro 118 no, l’Aula del Senato ha approvato alcuni emendamenti delle opposizioni e della minoranza dem. In questo modo, le opposizioni tolgono al governo la delega sul canone Rai. La maggioranza e il governo sono stati battuti per soli tre voti. Il presidente di turno, Roberto Calderoli, ha quindi sopeso l’aula.

Il governo inoltre ha fatto un piccolo passo indietro e ha deciso di ridimensionare i poteri di delega sul riassetto normativo della Rai. Lo ha annunciato il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, intervenendo in Aula al Senato. "Il governo raccoglie in pieno le sollecitazioni arrivate dai gruppi e annuncio che il relatore presenterà un emendamento" all’articolo 5 "per delimitare l’ambito di intervento", aveva detto Giacomelli. In sostanza, l’articolo 5 prevede una delega al governo per la "definizione dei compiti del servizio pubblico". Durante l’iter in commissione erano stata introdotta la dicitura: "con riguardo alle diverse piattaforme tecnologiche, tenendo conto della innovazione tecnologica e della convergenza delle piattaforme distributive". Il sottosegretario ha quindi annunciato che sarà eliminata questa parte introdotta in commissione. E sul passao falso della maggioranza interviene Forza Italia con Brunetta: "Governo battuto a Palazzo Madama su riforma Rai. Verdiniani o non verdiniani maggioranza non c’è più. Good morning Vietnam-Senato.

Ciao Renzi".

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