Cronache

Rai, la lista dei neo assunti. 19 dirigenti in otto mesi

Il dg renziano Campo Dall'Orto porta nella televisione pubblica top manager raccattati da Mtv e La7: stipendi milionari garantiti, pensionati compresi

Rai, la lista dei neo assunti. 19 dirigenti in otto mesi

Mentre la rivoluzione smart and digital and social del direttore generale Campo Dall'Orto ancora tarda a palesarsi, quel che si vede in abbondanza nella Rai renziana sono le assunzioni. Non certo un'innovazione in Rai, azienda che si è caratterizzata negli anni per lo spoil system selvaggio delle figure di vertice («uno della Dc, uno del Psi, uno del Pci, e uno bravo» diceva la vecchia battuta sul manuale Cencelli applicato alla Rai), ma con un ritmo mai visto prima, tanto da far scattare un esposto alla Corte dei conti.

Un dossier nelle mani dell'agguerrito consigliere di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi (renziano del Pd, ma mai tenero con viale Mazzini) riporta l'elenco dettagliato delle nomine di Campo Dall'Orto in soli otto mesi dal suo insediamento. Si tratta delle assunzioni a tempo indeterminato e determinato, senza contare i consulenti e collaboratori presi da «Campo» molto spesso dalla galassia Mtv o La7, le tv da cui proviene proprio il dg Rai. In tutto i dirigenti assunti (in un'azienda che già ne conta 296, oltre a 150 funzionari di alto livello, 1.600 giornalisti e più di 11mila dipendenti) negli ultimi mesi sono ben 19, di cui 8 a tempo indeterminato e gli altri 11 a tempo determinato. E non sono dirigenti a caso, ma i top manager delle principali aree aziendali nonché editoriali, il cuore cioè dell'azienda.

A capo dell'ufficio legale è stato ingaggiato Pierpaolo Cotone, avvocato proveniente da Bnl, 65 anni (quindi prossimo alla pensione), poi c'è Cinzia Squadrone come nuovo direttore marketing Rai, proveniente da Discovery Italia dove era responsabile dello sviluppo del brand del gruppo. Quindi c'è la renziana (ma prima era bersaniana, finché Bersani è stato segretario del Pd) Daria Bignardi, chiamata a dirigere RaiTre (tempo determinato, pare attorno ai 280mila euro di stipendio), suo vice sarà un altro esterno, Alessandro Lostia, ex responsabile dei programmi di La7. Mentre per guidare RaiDue è stata assunta un'altra esterna, Ilaria Dallatana, già amministratore delegato di Magnolia tv. Poi, sempre nell'area editoriale, c'è il trio Carlo Verdelli (direttore informazione Rai, quindi sopra i tg), con i suoi due vice, l'ex firma di Repubblica Francesco Merlo e Diego Antonelli dall'Ansa. Tutti e tre a tempo determinato. Il problema qui è con Merlo, che è pensionato, visto che in Rai vige la regola di non contrattualizzare pensionati, o nel caso di non retribuirli come avviene per i consiglieri del cda Rai pensionati senza stipendio. Merlo invece lo stipendio lo avrà, e anche profumato: sui 200mila euro. Nuovo direttore di RaiSport è Gabriele Romagnoli.

Poi all'ufficio stampa, come nuovo responsabile, è stato assunto Luigi Coldagelli, già portavoce del ministro Andrea Orlando. Poi ci sono ancora il capo staff del dg, Guido Rossi (ex Mtv), il nuovo direttore del digitale Rai Gian Paolo Tagliavia (ex Mtv); Rosetta Giuliano all'audit Rai, Genséric Cantournet alla nuova direzione security, Giovanni Parapini nuovo capo della comunicazione, Raffaele Agrusti nuovo direttore finanziario (da Generali); Roberto Bagatti neo vicedirettore della creatività Rai (viene da Discovery), e poi da pochi giorni Antonella Di Lazzaro nuovo direttore social della Rai (da Twitter). Sembrano le assunzioni di un'azienda appena nata, non della Rai. E non contano le consulenze, come quelle di Massimo Coppola (ex Mtv pure lui) come nuovo «consulente editoriale per l'elaborazione di strategie e prodotti e per il supporto al posizionamento di brand e reti». Per un costo di circa 8 milioni di euro, 4 al netto di tasse e contributi.

Sfortuna vuole che in questi otto mesi di assunzioni la Rai di Campo Dall'Orto si sia segnalata soprattutto per gaffe e polemiche. Come la bestemmia in diretta a Capodanno, o l'intervista al figlio di Totò Riina a Porta a Porta, finita in Vigilanza Rai.

Forse è ora di assumere un nuovo direttore delle relazioni con le Authority.

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