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Rai, Minculpop grillino. Vogliono manipolare anche la scienza in tv

Gallo (M5s) propone una legge che permetta al governo di decidere cosa mandare in onda

Rai, Minculpop grillino. Vogliono manipolare anche la scienza in tv

Avvisaglie se ne sono avute tante in questi mesi. Più si va avanti coi grillini e più ci rendiamo conto che cosa significhi perdere pezzetti di libertà ogni giorno.

Un altro frammento si sgretola sotto i colpi dell'ultimo genio pentastellato, tale Luigi Gallo, esponente dell'ala ortodossa del movimento, vicinissimo a Roberto Fico, più a sinistra di Cossutta, che si batte da tempo per una leadership alternativa a quella di Luigi Di Maio. Forse la sua.

Sto Gallo, 41 anni, nato a Prato ma residente a Torre del Greco, ingegnere informatico, oltre a essere stato eletto deputato per due volte, forse per il fatto di essere stato capogruppo della Commissione Istruzione, Scienze, Cultura dal 2013 al 2014, si sente così vicino a questi temi da proporre una legge che preveda l'istituzione, da parte del ministero dello Sviluppo economico, di una commissione per la divulgazione dei prodotti scientifici di maggiore interesse attraverso i canali della tv pubblica. Ovvero vorrebbe che il governo potesse decidere cosa mandare e cosa non mandare in onda sulla Rai. Tipo se i contenuti di Piero o Alberto Angela non fossero graditi, la commissione potrebbe impedirne la diffusione. Mentre se quelli di Roberto Saviano o Corrado Augias fossero più vicini alle idee dei cinquestelle, allora avrebbero il via libera. Un sistema che ricorda vagamente quello adottato nel 1937, il ministero della cultura popolare, cosiddetto MinCulPop, che aveva compiti riguardanti la cultura e l'organizzazione della propaganda del fascismo.

Ed è per questa ragione che le polemiche fioccano. «Chi decide quale ricerca è più importante di un'altra? Chi ha l'autorità di decidere che cosa deve essere divulgato dalla Rai e cosa no? Di Maio forse?», si chiede Simona Malpezzi, senatrice del Pd. Gallo però si corregge: «Non abbiamo nessuna necessità di far passare la legge così com'è. Siamo pronti alle modifiche durante l'iter di approvazione. Vogliamo solo più informazione scientifica libera nel servizio pubblico televisivo».

La legge «così com'è» per ora prevede l'accesso libero e gratuito alle ricerche scientifiche attraverso internet e le riviste elettroniche. Agli stessi scienziati la possibilità di condividere le proprie ricerche. Ma anche questa commissione che deciderebbe le «ricerche più importanti da divulgare». Un solo articolo che punta a modificare la legge del 2013 (la numero 112) in materia di «accesso aperto all'informazione scientifica». «Questa proposta - afferma Gallo - guarda al futuro e può rappresentare una vera rivoluzione: oggi il mercato dell'editoria scientifica è dominato da poche case editrici: un oligopolio. Noi vogliamo maggiore fruibilità e facilità di accesso al sapere scientifico».

Per capire il personaggio basti dire che Gallo, musicista, ex-speaker radiofonico, è uno di quei fricchettoni anticonformisti e contestatori, che si è impegnato per la gestione pubblica dell'acqua, che collabora con gruppi di acquisto solidale e fa azioni di guerrilla gardening. Passa dalle critical mass ai mercati contadini, dai movimenti per il modello rifiuti zero alla marcia della pace Perugia-Assisi contro la guerra in Iraq, dal commercio equo-solidale alla democrazia diretta, che partecipa al Genoa social forum del 2001 e al social forum di Firenze del 2002. Nel 2008 è pure osservatore internazionale in Messico in solidarietà con gli indigeni zapatisti.

Il grillino perfetto, alla «Dibba», insomma.

Che sa tutto e purtroppo è tutto quello che sa.

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