Cronache

"Rapporti con le studentesse" Indagati i due carabinieri

Primi riscontri alla denuncia di stupro: tracce biologiche dei militari in casa delle ragazze. Dinamica da chiarire

"Rapporti con le studentesse" Indagati i due carabinieri

Sono stati indagati i due carabinieri che sono accusati di aver violentato due studentesse americane nella nottata di mercoledì a Firenze, anche se al momento non c'è certezza. Ieri il comandante regionale dell'Arma, Emanuele Saltalamacchia, ha incontrato il procuratore di Firenze, Giuseppe Creazzo, col quale è stata attivata la massima collaborazione sul caso. La ricostruzione dei fatti da parte delle due giovani è chiara, ma molti dubbi restano e sono al vaglio degli inquirenti.

Di fronte alla discoteca Flo, una delle più frequentate nel capoluogo toscano, sarebbe avvenuta una rissa e a intervenire sarebbero state tre pattuglie. Due dei sei militari, notando le ragazze, poco più che ventenni, in stato di ebbrezza, si sarebbero offerti di riaccompagnarle a casa, visto che non riuscivano a trovare un taxi. Giunti nell'area centrale di via Tornabuoni, dove le donne abitano perché stanno facendo in Italia un programma di scambio universitario, si sarebbero offerti di salire. All'ingresso del palazzo e in ascensore si sarebbe consumata la violenza sessuale. Da un primo riscontro ci sarebbero diverse incongruenze, perché le studentesse non avrebbero addosso, dopo una visita, segni di violenza sessuale. Ma sarà l'esame del Dna sui vestiti delle presunte vittime e sulle tracce biologiche compatibili con un rapporto sessuale a far luce sull'accaduto. Cosa certa è che i due carabinieri, di 30 e 45 anni, in servizio da diverso tempo nel capoluogo del Granducato, avrebbero confermato di aver accompagnato le due giovani a casa dalla zona di piazzale Michelangelo, dove si trova la discoteca.

Il dipartimento di Stato americano sta prendendo le accuse «molto seriamente» e le piste battute sono diverse. Tra le opzioni la reale violenza, ma anche un rapporto consenziente e, infine, l'invenzione dei fatti da parte delle due, forse per ritorsione nei confronti di due rappresentanti delle forze dell'ordine per motivi ancora da capire. Nei primi due casi si configurerebbe comunque reato, visto che i due militari erano in divisa e, anche qualora l'atto sessuale fosse avvenuto con l'accordo delle due, il fatto di essere in servizio aggraverebbe la posizione dei carabinieri.

Le due studentesse americane, in ogni caso, sono risultate essere entrambe positive all'alcol test, una delle due all'assunzione di stupefacenti. Da quanto si apprende, avrebbe fatto uso di cannabis. Ciò che insospettisce gli inquirenti è, comunque, il fatto che entrambe avrebbero un'assicurazione contro gli stupri. Peraltro, si indaga nella vita e sulle frequentazioni delle giovani, per capire se avessero contatti con soggetti legati ai centri sociali o ambienti similari, che potrebbero avere un interesse, in un momento di particolare recrudescenza delle ritorsioni nei confronti di chi indossa una divisa, a screditare i rappresentanti dell'Arma. Le due giovani sono state ascoltate per lungo tempo in Procura e nessuna pista, per adesso, viene scartata. Dal comando generale dell'Arma di Roma fanno sapere che, in caso di responsabilità di qualsiasi tipo, saranno presi provvedimenti. Ciò che stupisce è che, in un palazzo con numerosi abitanti, nessuno abbia sentito grida o lamenti, in una sera silenziosa. Il consolato Usa, al momento, non ha voluto fornire le generalità delle due donne, «per motivi di privacy» e sta dando il massimo supporto alle due connazionali.

Nella giornata di ieri, peraltro, il comandante provinciale dei carabinieri di Firenze, Giuseppe Di Liso, è stato ricevuto dal console americano Benjamin V. Wohlauer, che viene tenuto costantemente informato dell'evolversi delle indagini. Il diplomatico ha informato le autorità che ha la massima fiducia nella giustizia italiana. Nel caso in cui le due studentesse avessero inventato di sana pianta i fatti, per loro si configurerebbe il reato del caso. Sulla vicenda c'è comunque la massima attenzione e si continua a lavorare su tutti i fronti con la massima serietà. Su Facebook, intanto, il fronte dei colpevolisti e quello degli innocentisti si è spaccato in due.

C'è chi pensa a una montatura e chi assicura che le mele marce esistono ovunque.

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