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Razzi sui civili, Serraj: Haftar criminale di guerra

Quattordici morti e 40 feriti nell'assalto. Sfollati anche i migranti del centro di detenzione

Razzi sui civili, Serraj: Haftar criminale di guerra

Tunisi - Pioggia di missili su Tripoli, il governo libico vuole denunciare il generale Haftar al tribunale de L'Aja per crimini di guerra e scatta pure l'annuncio, non confermato, di un attacco finale sulla capitale. La guerra civile in Libia si impenna con decine di razzi Grad lanciati sui quartieri residenziali nella notte fra martedì e mercoledì. I missili hanno colpito strade e abitazioni dove vivono solo civili. I resti fumanti di automobili carbonizzate e gli squarci sulle pareti delle case dimostrano che l'attacco è stato senza senso, se non quello di seminare ulteriore paura e confusione. Sarebbero stati lanciati dai 25 ai 45 missili Grad. Il quartiere più colpito è quello di Abu Slim, che si trova ad una decina di chilometri dalla prima linea. Il bombardamento notturno sui civili ha sorpreso le vittime nel sonno. I morti sono 14, comprese 4 donne, e 40 i feriti. Dal 4 aprile le vittime totali sono 189, compresi 60 minorenni e i feriti 816.

Il governo di accordo nazionale di Fayez al-Serraj ha proclamato tre giorni di lutto nazionale e puntato il dito contro il generale Khalifa Haftar, che seppure rallentato continua a mantenere la pressione militare sulla capitale. Il premier Serraj, recandosi sui luoghi dei bombardamenti, ha annunciato che il governo vuole deferire l'uomo forte della Cirenaica al tribunale internazionale de L'Aja. «Hanno preso di mira e ucciso i civili distruggendo le loro case e compiendo un crimine di guerra», accusa il premier. Il governo presenterà «tutte le prove e Haftar verrà punito da criminale di guerra». Durante la rivolta del 2011 era stata fatta la stesa mossa contro il colonnello Gheddafi e suo figlio Seif.

Haftar, che sogna di diventare Rais entrando vittorioso a Tripoli, ha subito ribaltato l'accusa. «Riguardo la situazione a Tripoli sottolineiamo che la periferia della città è stata obiettivo di bombardamenti indiscriminati da parte di milizie terroristiche che controllano la capitale» recita un tweet di Ahmed al-Mismari a nome dell'autoproclamato Esercito nazionale libico. «Notte orribile di bombardamenti in zone residenziali. Per il bene di tre milioni di civili che vivono nella Grande Tripoli, questi attacchi devono cessare. Adesso!», scrive su Twitter l'inviato speciale delle Nazioni Unite per la Libia, Ghassan Salamé. A Tripoli e Misurata centinaia di persone sono scese in piazza per protestare contro il lancio dei razzi. I manifestanti urlavano slogan contro Haftar e i suoi padrini, Egitto, Arabia Saudita, Emirati arabi. Nel mirino anche la Francia con la richiesta di espulsione dell'ambasciatrice Beatrice Le Fraper Du Hellen. Parigi viene considerata assieme alla Russia sponsor sottobanco dell'esercito che minaccia Tripoli. Nella nebbia della propaganda è difficile trovare riscontro alla notizia che lo stesso Haftar avrebbe impartito alle sue forze l'ordine di entrare subito nella capitale «ad ogni costo». Le spese della guerra le fanno i civili con 24mila sfollati.

Anche 150 migranti del centro di detenzione di Abu Sim, dove sono caduti gran parte dei razzi, sono stati trasferiti.

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