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Reddito di cittadinanza: 1,5 miliardi agli stranieri

Nel decreto legge «bollinato» una stretta sulle coperture Comuni e regioni: tra navigator e Lsu rischiamo il caos

Reddito di cittadinanza: 1,5 miliardi agli stranieri

Più controlli sulla spesa di Quota 100, nuove coperture dai giochi e un quinto delle risorse per reddito di cittadinanza destinate a stranieri. Il decreto con le due misure bandiera di M5s e Lega è stato bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato a una settimana dall'approvazione in consiglio di ministri. «Nessuna criticità», sul cosiddetto decretone «non ci sono stati blocchi», ha assicurato ieri il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, parlando a margine del forum di Davos. Quindi «affinamenti» del testo e non mancanza di coperture.

La relazione tecnica dà conto delle mini modifiche presenti nella versione definitiva del provvedimento, come quelle che mirano a tenere sotto controllo la riforma delle pensioni che permetterà un anticipo del ritiro con 62 anni di età e 38 di contributi. Difficile prevedere quante saranno le adesioni. Il monitoraggio, già previsto dal decreto ogni due mesi è diventato mensile nel 2019 e trimestrale nei due anni successivi. Al ministro dell'Economia è attribuita la possibilità di apportare con decreto delle variazioni di bilancio. Quindi tagli lineari alle spese dei ministeri. Una clausola di salvaguardia che è stata introdotta con l'accordo tra il governo e la Commissione europea.

La spesa per il pacchetto pensioni è di 4,5 miliardi nel 2019, 3,8 miliardi per Quota 100 e 432 milioni per le garanzie statali sull'anticipo del Tfs, la buonuscita degli statali. Poi Opzione donna confermata ma solo per un anno (250 milioni) e Ape social (98 milioni).

La relazione tecnica fa il punto sulla platea di potenziali percettori del reddito di cittadinanza. Sono 1,248 milioni contro i 1,322 milioni stimati in precedenza Di questi 241 mila sono stranieri in possesso dei requisiti. Quindi dieci anni di residenza in Italia, gli ultimi due continuativi. Le stime precedenti vanno da 259 mila a 161 mila. La spesa per gli stranieri è di 1,486 miliardi su un totale di 7,5 miliardi.

Quantificate anche le pensioni anticipate di Quota 100. La previsione ufficiale del governo è che nel 2019 andranno in pensione 290.000 persone in più, 327.000 a fine 2020 e 356.000 a fine 2021. In uscita il prossimo anno 100 mila dipendenti pubblici, nonostante i paletti e la finestra strettissima concessa a statali e personale della scuola.

I tempi per mettere a punto la macchina sono stretti. Ieri le regioni e i comuni hanno lanciato un allarme. «Non ci è davvero chiaro come funzionerà tutta questa trafila di assunzioni di nuovi dipendenti dei centri per l'impiego e di migliaia di navigator», protesta il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini. «Noi abbiamo bisogno di essere coinvolti perché una parte del lavoro ricade nelle competenze regionali e abbiamo bisogno di confrontarci. Rischiamo un caos operativo incredibile».

Anche i comuni lanciano l'allarme, in particolare sui progetti di utilità sociale obbligatori per i percettori del sussidio. L'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino ha spiegato che già stanno arrivando le prime richieste da parte dei cittadini.

Il presidente del Civ dell'Inps Guglielmo Loy ha spiegato che «negli uffici dell'Inps si cominciano a vedere già code di persone che chiedono informazioni su come accedere al reddito di cittadinanza. E i dipendenti si trovano in difficoltà».

Comprensibile, non tocca all'Inps erogare il Rdc.

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