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Il reddito di cittadinanza? Va alle imprese che assumono

Sul reddito minimo passa anche la linea della Lega: l'assegno andrà alle aziende. Chi rifiuta avrà offerte lontano da casa

Il reddito di cittadinanza? Va alle imprese che assumono

Il reddito di cittadinanza comincia a prendere forma. Di fatto il governo, sponda grillina, prova a recepire le proposte fatte dalla Lega proprio sul fronte del reddito minimo. Finora i pentastellati premevano per un assegno diretto ai disoccupati. Adesso invece viene recepita in parte la battaglia del Carroccio che ha proposto di dare il sussidio anche alle imprese che devono formare nuovo personale per assumere. E così, come riporta ilCorriere, i grillini starebbero pensando ad un ruolo di rilievo per il mondo imprenditoriale nella gestione del reddito minimo. Sul piano delle procedure ci sono anche altre novità. Il sussidio verrà erogato per un periodo massimo di 18 mesi. Gli aventi diritto dovranno fare richiesta con un apposito modulo anche con l'aiuto dei Caf. Poi scatterà la verifica tra i dati Inps e quelli di Poste e solo a quel punto, ad aprile verranno inviate le carte per l'erogazione della cifra prevista. A questo punto entrerebbero in campo le imprese. Se un'azienda dà lavoro direttamente ad un beneficiario del sussidio percepisce l'importo che poi viene girato al lavoratore. Inoltre se la stessa azienda si impegna ad una formazione di almeno 100 ore la durata dell'erogazione del contributo potrebbe raddoppiare.

Per il pagamaneto del sussido vanno tenuti in considerazione due prametri: l'integrazione del reddito e il contributo per l'affitto. Un adulto single potrebbe percepire fino a 500 euro, due adulti con due figli 900 euro, tre adultri con due minorenni 1050 euro. Circa il 27 per cento del reddito minimo andrà ai nuclei familiari composti da un solo individuo. Il 47 per cento va al centro-Nord, il 53 per cento invece al Sud e alle Isole. Tra le regioni che riceveranno il maggior flusso di erogazioni per il sussidio ci sono Campania, Sicilia e Lazio. Poi a seguire Lombardia e Puglia.

Infine una penalità: chi non accetta la prima offerta di lavoro potrebbe riceverne una seconda ma più distante dalla residenza.

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